Colantuono: “Voglio una prestazione importante, guai a sottovalutare il Cesena. Floro Flores e Raicevic…”

Cosi il tecnico biancorosso alla vigilia della sfida del ‘Manuzzi’: “Macek? Sentiremo parlare di lui…”


Stefano Colantuono
Stefano Colantuono

BARI Adesso bisogna cambiare registro anche in trasferta. Lo chiede a gran voce la classifica, cosi come le aspettative dei tifosi e le ambizioni del sodalizio biancorosso. Farlo a Cesena non sarà facile, ma il Bari ha il dovere di provarci sempre e fino alla fine. Lo sa bene anche Stefano Colantuono: “Lo stimolo deve esserci sempre – dice in conferenza stampa – aldilà della forma delle squadre che affrontiamo. In B a volte si giudica erroneamente l’avversario in base alla classifica, invece non ci sono né formazioni cuscinetto o tantomeno altre che fungono da materasso. Non si può sottovalutare il Cesena, appena uscito da un momento di difficoltà. I romagnoli ad ora sono la squadra più forte che io abbia mai visto, sotto tutti i punti di vista. I bianconeri hanno fatto molto bene anche in Coppa Italia, è una squadra in grande spolvero e può rientrare nei playoff”.

Qualche mese fa erano circolate voci di un interessamento per l’ex tecnico dell’Udinese anche da parte dei romagnoli. A tal proposito il diretto interessato smentisce: “Non è vero niente. A Cesena conosco una persona alla quale sono molto legato, come Rino Foschi, ma non c’è stato alcun tipo di discorso. Ho un grande rispetto per la piazza bianconera, per blasone, piazza, tifoseria”.

Con quale spirito bisognerà affrontare la gara del ‘Manuzzi’? “Dovremo sicuramente avere un atteggiamento differente rispetto a quello di Cittadella. Magari attraverso una prestazione importante, fuori casa siamo in un momento deficitario. Vincere? Ad Ascoli ce l’avevamo quasi fatta, a Verona non abbiamo concretizzato le palle gol. Ostica anche la trasferta di Pisa. A volte in questi casi rischia anche di subentrare un fattore psicologico. Raicevic e Floro Flores? Nonostante qualche problema, dovrebbero essere entrambi convocati. Su Maniero non ho ancora deciso. Parigini? Va un attimo aspettato, da luglio ad oggi aveva giocato davvero poco. Resta un giocatore esplosivo e che ha nella corsa la sua arma migliore”.

Missione punti da perseguire con un parco attaccanti profondamente rinnovato: “Adesso abbiamo un reparto offensivo senz’altro più copioso. Ci sono più frecce nell’arco, ma in ogni caso bisogna sempre valutare bene perché non tutti sono in uno stato di forma esaltante. Chi ha pochi minuti nelle gambe non può tornare brillante fin da subito. Comunque rispetto al passato partiamo con un gruppo più grande, in altre occasioni è capitato di ritrovarsi con soltanto 18-19 giocatori”.

Tanti, più in generale, sono stati comunque i rinforzi arrivati dal mercato di gennaio. Una strategia che il tecnico romano considera giusta: “Qualcosa dovevamo fare per non lasciare nulla di intentato. Le aspettative sono comprensibili – aggiunge – dobbiamo cercare di vincere tutte le partite. E’ difficile, ma la mentalità deve essere questa. I tanti cambi sono dovuti anche alla chiusura di un girone d’andata che ci poneva non tra le prime 4 ma appena dentro la zona playoff”.

Greco, Basha, Salzano e non solo. Il centrocampo del Bari presenta elementi di indubbio spessore, ma Colantuono è pronto a scommettere anche su Macek: “Di lui sentirete parlare tra qualche tempo…”






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