All’atteso match tra Bari e Frosinone mancano ormai pochi giorni ed una recentissima decisione del TAR di Latina ha fatto tornare in mente quanto accadde nel post partita della sfida giocata proprio dalle due squadre nel 2014 al “Matusa”. Come riportato da un comunicato della Questura di Frosinone, alcuni tifosi biancorossi “a bordo di un pullman, subito dopo aver fatto ingresso in autostrada, costringevano l’autista a bloccare la marcia alla fine della corsia di accelerazione. Successivamente, scendevano tutti a terra bloccando la circolazione stradale e creando un concreto pericolo per la propria incolumità e per quella degli automobilisti in transito“.
Era il 13 Settembre e, su proposta della locale Digos, in seguito a quelli accadimenti vennero emessi ben 52 DASPO nei confronti di altrettanti sostenitori pugliesi e per la prima volta si procedette all’applicazione della normativa sul cosiddetto “Daspo di guppo“.
Dal punto di vista giurisprudenziale – mette in evidenza lo stesso comunicato – l’art. 6 della Legge n. 401/1989 “non richiede che venga accertato uno specifico atto di violenza da parte di ciascun soggetto appartenente al gruppo, in quanto i comportamenti sanzionati sono possibili proprio in quanto collettivi e, come tali, risultano minacciosi per l’ordine pubblico“.
Nel 2015 il TAR di Latina annullò tali provvedimenti perchè “mancanti delle contestazioni specificatamente riferibili a ciascun singolo destinatario della misura ma si limitano a ricostruire genericamente i fatti accaduti“, ma l’anno successivo la Questura di Frosinone recepì le indicazioni fornite dal giudice amministrativo emettendo e notificando nuovi provvedimenti di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive ai medesimi tifosi baresi, i quali ricorsero nuovamente al TAR.
Come si legge sulla stessa nota della questura frusinate, però, il 1° marzo scorso è stata posta la parola fine all’intero iter amministrativo di tale vicenda: il Tar di Latina ha definitivamente respinto l’ennesimo ricorso dei tifosi baresi coerentemente con il “sistema normativo che consente di irrogare la sanzione amministrativa a prescindere anche dall’inizio del procedimento penale (il Daspo è infatti misura a carattere preventivo), rilevando, piuttosto, la consapevole partecipazione dei singoli al comportamento del gruppo“.
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