Çani, ritorno al ‘San Nicola’: nel cuore la notte magica col Novara ed il gol al Latina. Ma il suo Pisa ‘vede’ la Lega Pro

Pochi mesi in Puglia, ma intensi. L’attaccante albanese ha lasciato bei ricordi in biancorosso


Edgar Cani, attaccante ora in forza al Pisa
Edgar Cani, attaccante ora in forza al Pisa

Per entrare nel cuore della piazza barese, a volte, può bastare davvero poco. Non sempre sono necessari anni di militanza per guadagnarsi gloria ed onore. In campo l’importante è far sognare i tifosi per davvero, attraverso gol o grandi giocate. In assenze di queste caratteristiche deve comunque esserci il massimo impegno, bisogna mostrare attaccamento alla maglia. La formazione edizione 2013/14 – quella della meravigliosa stagione fallimentare – ha dimostrato di saper fare tutto questo, soprattutto negli ultimi tre mesi di campionato: cosi è stato possibile prendere per mano una piazza depressa e rinvigorirla, farla appassionare nuovamente ai colori biancorossi. Come prima, più di prima. E tra i componenti di quella squadra, anche se solo da gennaio a giugno, vi era Edgar Çani. Ora al Pisa ed attesissimo ex.

BARI NEL DESTINO – La storia di questo classe 1989 non è una qualunque ed il capoluogo pugliese ha recitato un ruolo di primo piano. Nel suo sbarco in Italia da bambino, prima di tutto. Ma prima di indossare la maglia del galletto il suo peregrinare lungo lo stivale (con piccola parentesi in Polonia, col Polonia Warzawa) è stato non di poco conto: Pescara, Palermo, Ascoli, Padova, Piacenza, Modena, Catania e Carpi. Qualche comparsata in A, parecchia Serie B e pure un po’ di C1. Poi, nel gennaio 2014, ecco la chiamata del direttore sportivo Guido Angelozzi: c’è da salvare un Bari quasi fallito, ci sono da evitare playout e retrocessione. Il suo contributo, anche se solo nel finale di stagione, arriva. Edgar nella regular season colleziona 14 presenze e 3 reti. La prima risolve il confronto esterno contro il Carpi, le altre due la sfida decisiva per accedere ai playoff contro il Novara. Illusoria, ma non meno emozionante, la rete del momentaneo pareggio nella semifinale playoff contro il Latina. Il resto, purtroppo, è storia nota.

DA LEEDS A PISA – Dopo una fugace apparizione nel Leeds (4 presenze in Championship), l’anno scorso l’albanese è approdato al Pisa. Anche qui guai societari, ma impegno, cuore e grinta non sono mai mancate. E non potrebbe essere altrimenti con un tecnico sanguigno come Gennaro Gattuso. Lo scorso anno in Lega Pro ha collezionato 26 presenze e 5 gol in stagione regolare, nei playoff il suo gol al 72’ nella finale d’andata contro il Foggia (quando si dice un derby nel derby…) aveva permesso ai nerazzurri di ipotecare la Serie B. Magro invece il bottino di quest’anno: soltanto 2 gol in 33 presenze. E’ soltanto uno degli effetti legati al ritrovarsi con l’attacco meno prolifico del campionato di B (appena 22 reti segnate, comanda Masucci a quota 8).

RITORNO AGRODOLCE – Sabato il suo ritorno da avversario al ‘San Nicola’ si verificherà per la prima volta dopo aver indossato la maglia del Bari. Facile aspettarsi una calorosa accoglienza da parte dei tifosi baresi, anche se per lui le sensazioni saranno agrodolci: quei tre mesi finali avrebbero potuto regalare ai galletti quel grande sogno – la Serie A – che ancora oggi resta inesorabilmente tale. Ciò che poteva essere non è stato, l’orgoglio si contrappone alla realtà. E poi il suo Pisa ultimo in classifica: il ritorno in Lega Pro potrebbe arrivare ufficialmente anche nel prossimo turno, i 4 punti di penalizzazione pesano come macigni. Tornare dove si è stati bene è sempre bello, ma le prospettive avrebbero potuto (dovuto) essere migliori…






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