GdS – G.Loseto: “Se il Bari non mi molla, morirò con la squadra della mia vita! Che errore smantellare la squadra della remuntada…”

L'ex difensore del Bari, autentica bandiera dei galletti, affronta il presente, il passato e il futuro biancorosso


Giovanni LosetoNella storia del Bari rappresenta quella che usualmente si definisce “pietra miliare”. Giovanni Loseto, dall’alto delle sue 318 presenze con la maglia biancorossa (secondo in assoluto alle spalle del portiere belga Jean Francois Gillet, che ne vanta ben 353), rappresenta un’autentica bandiera e soprattutto quella baresità che probabilmente in questo momento servirebbe come il pane anche all’interno della squadra. Nella scorsa stagione è stato uno dei collaboratori di campo dell’allenatore e, fosse per lui, metterebbe le tende in modo stabile al “San Nicola”. «Soltanto se il Bari mi mollasse, andrei via – ha confessato al collega Franco Cirici della Gazzetta dello Sport – altrimenti morirò con la squadra della mia vita. Giancaspro? Gli sono riconoscente per la stima e la fiducia. L’anno scorso ha ritirato per sempre la maglia numero 2. Un gesto che non dimenticherò».
L’ex difensore dei galletti è ricordato per la sua caparbietà, la sua tenacia e la sua grinta. Tutte caratteristiche che permettono ad un calciatore di emergere e che servono come il pane a chi deve calarsi in una realtà come quella barese: «Ci vogliono fame e voglia di vincere. A livello mentale devi avere qualcosa in più degli altri. Le critiche ci stanno. Possono anche aiutarti a migliorare, ma devi saperle affrontare. La “grandezza” e il calore di Bari vanno accettati quando le cose vanno bene, ma anche quando vanno male. E poi, parliamoci chiaro, quali contestazioni ha subìto quest’anno il Bari? Niente di che, rispetto a quel che accadeva fino a qualche anno fa».
Nella lunga intervista pubblicata oggi sul quotidiano sportivo, Loseto ha anche guardato al futuro, con un occhio al passato condito da un pizzico di rimpianto: «L’obiettivo primario è riconquistare i tifosi, soprattutto i più giovani. Per centrarlo, occorrerà un campionato importante. Il mio sogno è rivedere lo stadio pieno come 3 anni fa, nel campionato della remuntada. Purtroppo abbiamo pagato a caro prezzo l’errore di avere smantellato quel gruppo cementato. I ragazzi si volevano bene e si sentivano più forti. Nei 3 anni successivi sono arrivati 76 giocatori, impossibile creare un gruppo con tanti cambiamenti».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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