Cavasin a Bari nel Pallone: “Curioso di vedere i galletti all’opera in competizioni ufficiali. Promosso Improta, importante anche Basha”

L'ex difensore ha potuto osservare da vicino il lavoro di mister Grosso e della squadra biancorossa. Ecco cosa ci ha raccontato


Alberto Cavasin quando giocava nel Bari
Alberto Cavasin quando giocava nel Bari

Se a Bari si menziona Alberto Cavasin, viene facile associare questo nome agli splendidi anni con Bruno Bolchi in panchina: un doppio salto dalla C1 alla A ed una semifinale di Coppa Italia. Il veneto, a quei tempi difensore arcigno, fu uno dei protagonisti principali di quella parentesi sportiva. Oggi, invece, è in cerca di una nuova e stimolante esperienza in panchina. L’obiettivo personale è quello di provare a rivivere fasti importanti, come quelli dei tempi di Lecce. In attesa di novità positive, Cavasin in questo mese ha avuto la possibilità di seguire il lavoro di diversi club che hanno scelto di stabilirsi in Trentino. Tra questi, c’è anche quello biancorosso. Che idea possiamo farci della formazione allenata da mister Grosso? La nostra redazione ha chiesto un parere proprio all’ex tecnico di Sampdoria e Leyton Orient. Ecco cosa ci ha raccontato.

Buongiorno mister. Con l’amichevole di ieri contro il Trento si sta per chiudere il ritiro del Bari. Lei che ha potuto osservare da vicino anche la sfida contro la Fiorentina, che idea si è fatto sul lavoro dei biancorossi e sul loro valore?
“La squadra ha fatto due buone partite. Contro la Fiorentina si è testata maggiormente la fase difensiva, difronte c’era pur sempre una squadra di Serie A. Tutto però è avvenuto con molto ordine e di tanto in tanto si attaccava. Ho visto una formazione molto corta, diligente e con le giuste distanze tra i reparti. In generale molta applicazione. Col Trento, invece, si è vista una partita diversa. Si è messa maggiormente in risalto la fase offensiva, si è giocata maggiormente la palla ed il gioco costruttivo è partito da dietro. Da evidenziare anche un fraseggio corto e la pazienza nel farlo all’infinito. Per poi arrivare alla trequarti e cercare manovre veloci per arrivare alla conclusione. L’allenatore sta dando una struttura alla squadra ed è seguito”.

Tra i nuovi brillano particolarmente Tello e soprattutto Improta, un vero e proprio goleador d’estate…

“Improta ha avuto molte occasioni, ha quasi sempre fatto gol e trovato la porta. E’ stato un elemento importante. Tello ha giocato in entrambi i ruoli, ha grande corsa e dribbling. Ha qualità importanti ed è una promessa importante. Ha tutto il tempo per maturare ancora”.

Micai, Brienza e Galano rappresentano invece le certezze da cui ripartire.
“A loro aggiungerei anche Basha. E’ stato molto utile alla squadra soprattutto in fase di copertura e di impostazione. Sul resto direi che non ci sono dubbi, sono tutti giocatori importanti e di valore per i biancorossi”.

D’ora in poi si farà sul serio. E in Coppa Italia c’è il Parma dell’ex Dezi: quanto sarebbe servito uno come lui?
“Il lavoro condotto in ritiro è stato ottimo. Ora sono curioso di vedere come il Bari si comporterà nelle gare che contano. Visti da qui gli orizzonti sono splendidi, ma tutto resta ancora molto relativo. A centrocampo il Bari sta cercando ancora qualcosa, Dezi poteva andar bene ma non ne farei un dramma. La scelta è ancora ampia sul mercato. Domenica invece mi aspetto un Bari che, contro il Parma, cercherà di fare sua la partita. Vedremo come andranno le cose contro una squadra di pari categoria”.

Durante la sua militanza in biancorosso quali furono i valori che permisero il doppio salto dalla C1 alla A?

“La compattezza del gruppo e la grande voglia e motivazione dei giocatori. In quel contesto tutto questo non mancava, penso soprattutto ai giovani baresi ma anche ai più esperti. Gente come Conti e Lopez che aveva ancora voglia di vincere. Tutto il gruppo assorbiva questa caratteristica, il resto lo faceva anche una tifoseria che aveva fame più di tutti noi. Tutte le parti devono sentirsi coinvolte”.

Grosso ha le caratteristiche giuste per far bene a Bari?
“Si, ha tutte le caratteristiche per fare tutto quello che ha fatto Conte. Ha fatto esperienze importanti nel settore giovanile e dove l’obbligo è quello di vincere. Ha vinto trofei importanti e maturato esperienze esaltanti con altre squadre. Anche lui, ovviamente, sarà valutato per i risultati che riuscirà ad ottenere sul campo”.

E lei, invece, cosa può dirci sul suo futuro?

“Io sono allenatore, mi aspetto di trovare un’altra panchina. Motivazioni ne ho, altrimenti ora farei altro. Abito poco lontano da qui, in questo mese ho visto ritiri, squadre e giocatori nuovi. Ho anche ricevuto qualche offerta dall’estero, ma tutto è poi svanito per un motivo o per l’altro”.






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