Essere la seconda squadra di Bari: l’ambizione della United Sly. Non mancano famosi precedenti

Il punto più alto fu raggiunto dal San Paolo Bari, in Serie D nella seconda metà degli anni 2000. Riuscirà questa nuova realtà a migliorarlo?


Sandro Tovalieri, uno dei prezzi pregiati della nuova Sly United
Sandro Tovalieri, uno dei prezzi pregiati della nuova Sly United

Scrivere la storia, riuscire a centrare un obiettivo sognato da altre realtà ma sempre svanito. Vale a dire quello di diventare, perchè no, la seconda e nuova realtà calcistica di Bari. Questa pare essere l’ambizione della United Sly FC, società neonata ma solida, presieduta da Danilo Quarto. La sua Sly Service, nella passata stagione di Serie B, risultava tra gli sponsor del club di Giancaspro (il logo dell’azienda è anche comparso sulle maglie da gioco).

SLY, NUOVI MA EMERGENTI – Attualmente milita in seconda categoria (e dopo aver stravinto il precedente campionato di terza categoria), ma a giudicare dagli investimenti fatti questo club punta molto in alto. Ha suscitato interesse e curiosità, ad esempio, l’ingresso di Sandro Tovalieri in società in qualità di Team Manager e responsabile della Academy. Un innesto di qualità, dal momento in cui il nome dell’ex attaccante romano era stato spesso accostato ai galletti ma senza ulteriori e decisivi sviluppi. E non meno trascurabili sono anche le iniziative legate al marketing ed alla comunicazione (già oltre 8mila fans sulla pagina facebook). Da quest’anno, poi, si può contare anche su un nuovo sponsor tecnico (Kappa, per intenderci lo stesso dei palloni della cadetteria) e su un pullman realizzato appositamente per il club biancorosso. Questa settimana la squadra del campionato 2017/18 sarà presentata al Fortino di Sant’Antonio da Pierluigi Pardo, noto giornalista sportivo e conduttore Mediaset. Le idee sono chiare: vincere e primeggiare, tenendo fede al motto ‘Testa, Cuore e Palle’.

ILLUSTRI PRECEDENTI CITTADINI – L’elenco di società che hanno provato a ritagliarsi uno spazio importante nel contesto barese è considerevole. L’esempio più eclatante è quello del San Paolo Bari: la rappresentativa del popoloso quartiere cittadino, a metà anni 2000, era arrivata a calcare i campi di Serie D ed aveva sfidato squadre come Gallipoli (che nel 2009/10 finì in B) e Paganese (storicamente in Serie C). Seguirono poi la conversione in San Paolo Altamura e la presenza dei Quartieri Uniti dal 2012 (sorti da un’altra squadra del San Paolo, fondata nel 2007, partirono dall’Eccellenza). Come dimenticare, poi, la Victoria Bari? La società dell’allora presidente Massimo Cobol (siamo tra la fine degli anni novanta ed i primi del duemila) ha avuto in panchina allenatori come Prayer e Giuliani, facendo incetta di promozioni e coppe regionali. Poi, nel 2003/04, il titolo sportivo del club fu trasferito a Locorotondo (si giocava in Eccellenza). E quest’anno, tanto per non cambiare, la formazione dei Quarto affronterà in un derby suggestivo l’Ideale Bari: il nome è lo stesso di quel club che, assieme al Liberty (anche qui altre rievocazioni), sorse ad inizio XX° secolo dopo la costituzione del Foot-Ball Club Bari nel 1908.






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