Grosso ha vinto una partita a scacchi. Curva Nord da libro cuore: coreografia non banale…

Giornata agrodolce per Galano: fa impazzire di gioia i galletti e tramortisce i satanelli, squadra della sua città natale


Non una vittoria banale quella ottenuta dal Bari contro il Foggia. E non solo perché si trattava di un derby, ma anche perché gare come quella di oggi, in genere, terminano a reti bianche. Oppure ti riservano la beffa delle beffe. Quella che, per intenderci, hanno rimediato i satanelli al 92′ e per effetto di un loro concittadino: Cristian Galano. Si, questi sono tre punti pesanti. E che solo una grande squadra può ottenere.

GROSSO COME KASPAROV –
Per carità, lungi da noi cantare vittoria. La B è lunga, lunghissima. Ha ragione Grosso quando dice che “la classifica non va guardata adesso, ma negli ultimi due mesi”. Niente di più vero. Ma se una formazione ha un’identità, una definita consistenza – e quindi sperare di poter coltivare determinate speranze – lo si intravede subito, aldilà del risultato finale. La sensazione generale è che i biancorossi stiano crescendo col passare delle giornate, in casa ma anche in trasferta. Belli da vedere certamente, ma meno spettacolo e più concretezza nelle spedizioni più ‘sporche’ non guastano mai. Prima di oggi questo si era verificato a Novara, soltanto 8 giorni fa. L’ex campione del mondo 2006 ha vinto una vera e propria partita a scacchi (da qui il paragone col famoso giocatore russo) contro Stroppa, mister di un Foggia tosto e che non ha assolutamente sfigurato. Soprattutto da un punto di vista tattico. Pressione alta e spazi coperti: dura per Tello e Brienza riuscire a ritagliarsi spazi, almeno fino al 91′. Per vincere serviva un episodio (l’espulsione?) o magari un calo di tensione (difesa rossonera distratta sul più bello). Ed i galletti, che comunque sulla carta vantavano una coperta più larga e qualitativa, hanno infine prevalso. Le aspiranti grandi squadre sanno soffrire e ribattere, i giocatori ritenuti più tecnici si vedono nel momento del bisogno. E questo è successo. Ora? Serve solo proseguire sulla strada maestra della continuità…

COREOGRAFIA CHE SA DI BARESITA’ –
Bari da primato (e +3 sulla terza posizione), così come si suoi tifosi. Più che sulla grande affluenza di pubblico (oltre 33.500 presenti, è record stagionale), sarebbe meglio soffermarsi sulla coreografia: bella e ricca di significato, non solo folklore. E’ diversa dalle precedenti. Dentro vi è rappresentata Bari, nella sua storia e nel suo splendore. Perchè lo stesso ‘San Nicola’, così come le mura della città vecchia, il Lungomare, la Basilica o il ‘Petruzzelli’ sono simboli eterni dell’identità del capoluogo pugliese. Una risposta efficace al sentirsi ‘baluardi di Puglia’ da parte dei sostenitori rossoneri: un concetto già espresso nel 1994 e ribadito oggi in uno striscione. Il sostegno, per il resto, è stato incessante dal 1′ al 90′, con immancabili parentesi di sfottò da una parte e dall’altra. In parole povere: uno spot per la Serie B e per il calcio italiano. Rovinato in parte dallo spiacevole episodio che ha riguardato da vicino uno steward in Curva Sud. La speranza è che si riprenda al più presto.

GALANO AGRODOLCE – E chi l’avrebbe mai detto? Gol nel recupero ad opera di…Galano. Si, proprio lui, il foggiano barese d’adozione, corteggiato dai satanelli durante quest’ultima sessione estiva di mercato. Per fortuna del Bari le cose sono andate nel verso giusto. Con la rete messa a segno oggi le marcature in campionato salgono a quota 10. Non si era mai espresso così bene. Ed ha mantenuto la promessa: non esultare in caso di gol contro la squadra della sua città. Non dev’essere stato facile farsene una ragione. Ma si è iscritto ufficialmente nel libro dei cannonieri del Bari in quasi 110 anni di storia (e di derby). Una grande (ri)scoperta.






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Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

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