Brambati a BNP: “Empoli inferiore alle attese, Bari un po’ al di sopra. Grosso allenatore di belle speranze”

La nostra intervista al doppio ex di pugliesi e toscani


Tra i tanti ex di Bari ed Empoli, sabato avversarie al ‘San Nicola’, non poteva mancare Massimo Brambati. L’ex difensore ha giocato con continuità in Serie A con gli azzurri (1986-1988) e collezionato coi galletti 98 presenze (1989-1993). Intervistato dal nostro portale, ecco come inquadra le due formazioni: “Secondo me l’Empoli ha sin qui reso al di sotto di quel che mi aspettavo, il Bari invece un po’ al di sopra. Frosinone e Palermo credo siano le squadre maggiormente attrezzate per salire direttamente in A, le altre fanno parte di quel gruppo di squadre che deve fare almeno i playoff e giocarsi in quella fase la Serie A. I galletti hanno iniziato a non perdere, ma qualche vittoria in più non guasta mai. Grosso? Credo sia un allenatore di bellissime speranze, ma deve crescere. Sicuramente sta facendo un grande lavoro a Bari, nelle partite si vede la sua mano. E la squadra dalla sua vanta una buona identità. Certo lo scotto d’inesperienza si paga sempre, ma il percorso intrapreso è buono. Troppo ottimistico, al contrario, pensare ad una squadra da primo posto sin dal principio”.

Questi, secondo l’ex difensore, i punti di forza del club toscano: “L’Empoli è una società che ha molte meno pressioni, qui talvolta crescono giovani interessantissimi. E’ la piazza giusta per creare determinati mix, per questo si riesce a lavorare un pochino meglio rispetto ad altre parti. Per questo ai playoff, eventualmente, saranno temibili”.
Impossibile dimenticare quanto vissuto nella piazza pugliese: “A Bari ho vissuto un’esperienza bellissima, a 360 gradi. Ho giocato sia al ‘Della Vittoria’ che al ‘San Nicola’, impianto inaugurato nell’amichevole vinta contro il Milan. Ho vissuto bellissime annate,anche qualcuna meno bella. Porto la squadra e la città nel cuore”.

Spazio ai suoi trascorsi ad Empoli, città in cui – dopo Torino – ha mosso i primi passi della sua carriera tra i professionisti: “E’ stata un’esperienza da giovanissimo. Ho assaporato la Serie A, ho giocato nell’Under 21 e nella Nazionale Olimpica. Ricordo una città a misura d’uomo: non era inusuale andare al campo d’allenamento in bicicletta, nonostante la Serie A si viveva in modo semplice. Ora i tempi sono sicuramente cambiati. E quella squadra, ai tempi, aveva battuto Inter e Juventus in campionato ed eliminato la Roma in Coppa Italia. Cose impensabili, ad oggi. E gli stranieri erano validi per davvero”.

Cosa manca ancora ai biancorossi per essere competitivi? “Il mercato non è ancora finito, tutto può ancora succedere. Qualcosa mi aspetto accada, che Sogliano faccia qualcosa. Nessuno meglio di lui può sapere cosa manca al Bari. Conosco il ds dei galletti, è una bravissima persona e lo avuto tempo fa anche in procura. Memushaj? Se lo hanno individuato ci sarà un perché. Sia lui che Grosso ne sanno di calcio”.

Nessun dubbio sull’esito della sfida di sabato: “Spiace per i tifosi per l’Empoli, ma mi auguro vinca il Bari. Vedo i galletti favoriti”.

Battuta finale sul ‘San Nicola’: “Spero possa tornare presto a riempirsi come ai miei tempi, quando al ‘San Nicola’ accorrevano anche 50-60mila persone, persino nelle partite meno di cartello”.






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