Stellone a BNP: “Bari, una vittoria può rilanciarti. Frosinone club modello. Grosso? Creda nel suo lavoro”

La nostra intervista all'ex allenatore di Bari e Frosinone


Tra gli osservatori speciali di Bari e Frosinone c’è soprattutto Roberto Stellone. Il tecnico romano ha allenato in tempi recenti entrambe le squadre: i galletti da luglio a novembre 2016, i ciociari dal 2012 al 2016 a livello di prima squadra e dopo un passato da calciatore sempre nel basso Lazio. La nostra redazione ha avuto il piacere di intervistarlo a 5 giorni dalla sfida del ‘San Nicola’.

Che gara sarà lecito aspettarsi, prima di tutto? “Sicuramente – esordisce – è una partita importantissima da una parte e dall’altra. Il Frosinone deve puntare al massimo e mantenere la classifica che ha. Per contro, il Bari non meritava di perdere all’andata. Mi aspetto un confronto aperto a tutti i risultati, anche se i galletti non sono reduci da una buona serie di risultati. In un momento del campionato, una volta al primo posto, si era creato un certo entusiasmo, poi si è perso terreno ma per recuperare non è mai troppo tardi. Una vittoria rilancerebbe i biancorossi sul piano del morale e dell’entusiasmo”.

Biancorossi che devono puntare al massimo in ottica playoff. “Il Bari ha cambiato molto – spiega – di conseguenza è normale essere indietro rispetto ad organici già consolidati. Ad oggi i ciociari hanno questo vantaggio, ma anche rispetto ad altre formazioni che sono nella stessa situazione dei galletti. I pugliesi, comunque, devono puntare al miglior piazzamento possibile in ottica playoff. Un conto è arrivare terzi o quarti, un altro essere settimi o ottavi”.

Grosso, a suo parere, non ha bisogno di consigli su come venire fuori da questo momento negativo: “Non voglio dare suggerimenti a nessuno. Grosso è un tecnico bravo, preparato e che viene dalle giovanili della Juventus. E’ riuscito a dare una certa fisionomia alla squadra, gioca bene ma in questo momento sta attraversando un momento di crisi come tutti. Anche lo stesso Frosinone ha avuto dei periodi negativi, impossibile non averne nell’arco di una stagione. Il mister deve continuare a lavorare come stava facendo, fino al girone d’andata il Bari stava facendo un ottimo campionato”.

Cosa vuol dire portare per la prima volta in A un piccolo club come il Frosinone?
Ecco la sua risposta: “Per squadre come quella gialloblù andare in A è qualcosa di storico. Gli stessi ragazzi che avevo hanno proseguito con successo il loro percorso di crescita, anche nella massima serie le cose non sono andate così male nonostante la retrocessione. Il Frosinone è un grande club con una buona organizzazione ed uno stadio di proprietà bellissimo. Per non parlare del centro sportivo. La società è sana e seria, ha programmato. Le stagioni si possono sbagliare, ma i risultati alla fine arrivano. Si lavora bene, in altre parole. Stirpe è una persona che sa quello che vuole”.

Il ricordo dell’ambiente barese, nonostante i pochi mesi alla guida dei galletti, è positivo: “Con la piazza mi sono lasciato bene, peccato solo per non essere riuscito a dare quello che volevo. Spiace per come è andata. Bari è importante come stadio, tifoseria e società, sono stati fatti tanti anni in Serie A. Spesso nel capoluogo pugliese ci torno, mio figlio e mia moglie si sono trovati bene ed andiamo a ritrovare degli amici. La partita, tuttavia, non la vedrò al ‘San Nicola’. Da casa sicuramente si”.

Idee chiare, infine, sul suo futuro professionale: “Ho voglia di ripartire. Sono capitate almeno 3-4 situazioni che, per un motivo o per l’altro, non si sono concretizzate. Aspetto quella migliore e dove riterrò di potermi esprimere al meglio”.






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