Monopoli, l’importanza di chiamarsi Doudou Mangni. E’ cresciuto nell’Atalanta dei talenti

Nelle giovanili dell'Atalanta la punta biancoverde è cresciuta con Grassi, Caldara, Conti e Gagliardini


In attesa che raggiunga una preparazione idonea per tutti i 90′, a Monopoli iniziano ad innamorarsi di Doudou Ursul Tanguy Junior Mangni. Pupillo di Scienza – contento di averlo ricevuto come regalo dal mercato di gennaio – il giocatore inizia a diventare decisivo nelle sfide che contano.

CATANIA E REGGINA, CHE COLPI! –
Giovane classe 1993 dotato di inserimenti, corsa e dribbling, Doudou costituisce una vera e propria spina nel fianco per tutte le difese avversarie. I numeri parlano chiaro: 5 presenze, 1 assist e 2 gol. Il tutto in appena 82 minuti di gioco. Un vero e proprio jolly da innescare nelle fasi delicate di un match. Catania e soprattutto Reggina ieri ne sanno qualcosa. E se non fosse per un tiro dalla distanza un po’ azzardato a tempo scaduto…ci sarebbe scappata anche una pregevolissima doppietta.

ANCHE LUI NELL’ATALANTA DEI CAMPIONCINI – L’obiettivo è portare il più in alto possibile il gabbiano, prima di tutto. Ma l’occhio verso palcoscenici più prestigiosi – Serie B e Serie A – viene strizzato. Romano di origini senegalesi, Doudou ha iniziato la sua carriera nelle giovanili dell’Olginatese prima e dell’Atalanta poi. Nel settore giovanile nerazzurro – dal 2010 al 2013 – è cresciuto assieme a giocatori come Grassi, Gagliardini, Caldara e Conti: alcuni dei protagonisti della squadra dello storico quarto posto ottenuto nella passata stagione. Allenatori? Bonacina e Gallo, ora in B con lo Spezia. I maestri, tra campo e panchina, certamente non mancano.

CARRIERA –
Il numero 23 biancoverde è anche alla sua prima esperienza in Serie C. Prima del Monopoli, infatti, Doudou aveva indossato le maglie di Modena e Latina (38 presenze e 6 reti dal 2013 al 2015), Sanliurfaspor (Turchia), Ascoli (ancora Serie B, solo 6 presenze con l’ex Bari Devis Mangia in panchina) ed Olhanense (Serie B Portoghese). Per spiccare il volo verso l’alto ora bisogna conquistare sempre di più il pubblico del ‘Veneziani’.






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