Balkovec, buona la prima: italiano da imparare ma i piedi promettono bene

Lo sloveno tempo fa era corteggiato dall'Atalanta: l'Italia era nel suo destino...


Non predica ancora in italiano – meglio l’inglese, per ora, proprio come Anderson – ma inizia quantomeno a razzolare nel modo giusto. L’avventura di Jure Balkovec a Bari è entrata nel vivo martedì sera contro lo Spezia. Proprio dello sloveno è stato l’assist decisivo da corner per il pareggio (e che pareggio!) di Franco Brienza.

Prima della convocazione in nazionale (23 e 27 marzo test contro Austria e Bielorussia, ndr) mister Grosso ha ancora una partita per testarlo. Non una qualunque: sabato i galletti affronteranno un vero e proprio spareggio per il quarto posto contro il Cittadella. Presto per dire se troverà spazio, ma le prime premesse sono incoraggianti: corsa, propensione al cross – calibrato – e qualche spinta degna di nota. E dire che qualche tempo fa, su di lui, si era inserita l’Atalanta. Un club moderno e fucina di talenti, soprattutto italiani.

Il Bari lo ha prelevato a gennaio dal NK Domzale, uno dei club più importanti di tutta la Slovenia. Con esso Balkovec ha collezionato 93 presenze e 11 reti tra il 2011 ed il 2018. Il corteggiamento verso il ragazzo è durato diversi mesi e – dopo il mancato arrivo di Males lo scorso anno dal Rijeka – meglio mantenere il massimo riserbo. Cosi è poi maturata la possibilità del suo tesseramento: un tassello in più per provare a giocarsi carte vincenti sino in fondo. Proverà ad aiutarlo nella crescita personale mister Grosso, la cui carriera da calciatore è un riferimento per molti, anche per lo stesso numero 19. I ricordi del mondiale 2006 sono più nitidi che mai, essendo un classe 1994.

L’Italia, dunque, per far svoltare la carriera? Un sogno legittimo, ora. Ripensando ai precedenti di Handanovic, Bacinovic ed Ilicic crederci è un dovere…






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