Terracenere a BNP: “Henderson? Mi ricorda Platt. La A diretta è ancora possibile, Pillon esperto”

Le parole dell'ex centrocampista di galletti e delfini


Due giorni a Pescara-Bari ed appuntamento con un graditissimo doppio ex come Angelo Terracenere. Nel corso della sua carriera galletti e delfini hanno rappresentato due parentesi importanti. Intervistato dalla nostra redazione, l’ex centrocampista inizia tuttavia soffermandosi sul presente e sulla gara in programma sabato all’Adriatico: “Non è detto che il Bari debba rinunciare alla promozione diretta, il secondo posto è distante solo 4 punti e restano diverse partite ancora da giocare. La rosa è qualitativa, Grosso è un bravo allenatore ma è inesperto. La B è imprevedibile e può ancora succedere di tutto. Chiaramente in caso di playoff sarà bene arrivare terzi o quarti. Il Pescara deve salvarsi, ma ha fatto bene a puntare su Pillon. In questi casi serve un allenatore che abbia esperienza. Mi aspetto una gara molto combattuta sabato”.

Col Pescara, invece, la A è stata soltanto sfiorata: “Ci mancò davvero poco. Purtroppo venimmo meno sempre nei momenti decisivi. Quanto al bari, ricordo sicuramente gli anni della Serie A ed il giorno del mio esordio sempre nella massima serie. Era il 1985/86, partita contro il Milan allo stadio ‘Della Vittoria’. Bella anche la prima partita nel nuovo ‘San Nicola’ e sempre contro il Milan. Parliamo di anni esaltanti, personalmente e per il club”.

Giugno 1993. Dopo una lunga militanza in biancorosso il centrocampista lascia il capoluogto pugliese: “Quando sei da tanti anni in una società purtroppo succede. In quell’anno emersero i Bigica, gli Amoruso ed altri giovani. A quel punto preferii cambiare aria perchè a trent’anni non mi sentivo ancora finito. Feci bene ad accettare Pescara, dunque. Passai belle annate in Abruzzo”.

Henderson
è uno scozzese di grande temperamento e si sta esaltando negli schemi di Grosso. Ma Terracenere ai britannici di spessore ci è già abituato: “Esattamente. In lui rivedo Platt, per carattere e tecnica. Entrambi, poi, sono giocatori validissimi. Mi piace molto anche la cattiveria agonistica. Le analogie si sprecano, merito della matrice anglosassone. E nel mio piccolo in Henderson mi ci rivedo un po’ anch’io”.






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