Il Bari ha pagato, ma la giustizia sportiva deve funzionare meglio. Unico vincitore? Il Cittadella

I veneti avranno dalla loro il fattore campo. Ma la vicenda è stata gestita in modi e tempi sbagliati: sistema da rivedere


Un vincitore e due vinti: questo ci lascia in eredità il giudizio di secondo grado in Corte d’Appello. Tre i soggetti coinvolti, ovvero Bari, Cittadella e la giustizia sportiva. A sorridere è solo la società patavina. La mossa del ricorso – lecita – ha pagato. I granata affronteranno i galletti sul proprio campo e cioè al ‘Tombolato’.

Dati gli altri precedenti nei playoff non è detto sia stato un affare per i patavini, ma tant’è. Il club pugliese – condannato da due gradi di giudizio – è giusto che paghi eventuali ed accertati ritardi. Errare è umano, sperando non vi siano ripercussioni anche sul futuro. Ma che non abbia avuto tutto il tempo adeguato per difendersi (senza terzo grado) e, soprattutto, abbia subito (come tutti gli altri) un danno economico è evidente. Ora bisognerà risarcire poco meno di 10.000 tifosi che avevano comprato il biglietto per una gara, a questo punto, fantasma. Bari colpevole, ma altrettanto colpevoli sono gli organi di giustizia sportiva: servirebbe maggiore efficienza e rispetto delle tempistiche al fine di non alterare i verdetti emessi sul campo. Andava fatta chiarezza entro la fine della regular season per evitare spiacevoli polemiche di cui tutti, ma proprio tutti, avremmo voluto fare a meno.

Organizzare la partita, in appena 48 ore o poco più, non sarà facile. Non solo per i tifosi, ma anche per le stesse società da un punto di vista logistico. Per non parlare di club, come il Palermo, che potrebbero fare a meno di diversi nazionali. E se il Bari andasse in finale? Peggio che andar di notte. La partita casalinga molto difficilmente si potrà giocare al ‘San Nicola’: è in essere un accordo col cantante Vasco Rossi per il suo concerto fino al 17 luglio. Una settimana sarà necessaria per allestire e disfare successivamente il palco.

A proposito di slittamenti ed indecisioni: chiedere alla Vibonese. I calabresi, appena promossi in C sul campo, solo ora hanno appreso dell’esito positivo di una richiesta di ripescaggio in terza serie. Ci è voluto un anno. Ma se lo spareggio col Troina fosse stato perso? Questa è sicuramente un’altra storia, ma deve far riflettere allo stesso modo…






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