Capuano: «Grazie ai miei ragazzi per l’ottima prestazione. Il Bari è forte, ma se avessimo vinto non avremmo rubato nulla…».


Il pareggio strappato al Bari con i denti ha rappresentato un ottimo modo per fare il proprio esordio.

Ezio Capuano è sulla panchina degli irpini da meno di una settimana, ma i primi risultati si sono già visti oggi contro una formazione forte. «Abbiamo giocato contro una grande squadra – ha esordito davanti ai microfoni di Radiobari – ben organizzata e allenata da un grande allenatore. Il Bari è forte e lo dicono i numeri, la qualità del gioco e il potenziale umano. Per come si era messa la gara, c’è molta soddisfazione. Considerando che abbiamo perso tutti e tre i centrali, ho dovuto ridisegnare la difesa mettendo elementi che non avevano mai giocato dietro. A tratti ci siamo abbassati, ma solo per merito del Bari e non per una nostra volontà».

Il tecnico dei campani è invaso da una felicità che non riesce a mascherare: «E’ un risultato importantissimo – si legge invece su irpinianews.it – la prestazione ancora di più. Abbiamo mantenuto ciò che avevamo promesso, cioè andare al limite dello strapazzo. Non solo applicazione tattica ma anche qualità di gioco da parte dei miei calciatori. La squadra ha impressionato anche me, . Ma ho avuto il coraggio di mantenere la difesa a tre. Abbiamo ripreso la gara e cercato addirittura di vincerla contro una grandissima squadra. Chapeau per questi ragazzi che mi hanno commosso».

Quanto alle reti realizzate, il neo allenatore dei lupi biancoverdi ha sgomberato il campo da ipotesi di “casualità”: «Abbiamo fatto gol su situazioni preparate in allenamento e se avessimo vinto non avremmo rubato nulla. Sarebbe stato il risultato più giusto a mio avviso. C’è rammarico per il primo gol perché Morero è rimasto stoicamente in campo, se l’avessi cambiato non lo avremmo subito. Ma c’è soltanto da ringraziare questi ragazzi. I fischi della curva? Ringrazio ugualmente chi mi ha applaudito e chi mi ha fischiato. Ringrazio la curva perché ci ha spinto, il sintetico tremava sotto i piedi. Rispetto il loro coro. Sono venuto ad Avellino con entusiasmo ed umiltà. Non voglio fare alcuna polemica. Nel calcio conta il terreno di gioco e come si prepara la partita. Tutti i calciatori hanno lottato. Per me questo è un motivo di grande orgoglio».






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