Maita: «Che esordio! Sono molto emozionato e felice di essere qui. La serie B? La conquisteró col Bari…»

La prima conferenza stampa del nuovo acquisto del Bari


BARI – E’ arrivato solo da qualche giorno a Bari e già si sta ambientando piuttosto bene con i suoi nuovi compagni. Mattia Maita ha festeggiato con un bel gol dalla distanza, nel corso della partita vinta domenica scorsa contro il Rieti, il suo esordio con la casacca biancorossa e oggi, nella conferenza stampa di presentazione, ha così commentato quei momenti: «E’ stato il miglior esordio in assoluto che potessi fare e sono felicissimo. Essere qui per me è bellissimo e spero di dare una mano alla squadra per raggiungere l’obiettivo che è quello di vincere il campionato. La città? A dire il vero non ho ancora avuto mdo di vederla. Sono arrivato sabato e c’è stata subito la partita. Al momento voglio riposarmi. Quando arriverà qui la mia ragazza, sicuramente ci faremo un giro in centro. Tutti i miei compagni mi dicono sia bellissimo».

Domenica prossima la squadra di Vivarini affronterà la capolista Reggina che continua a mantenere un vantaggio sostanzioso in classifica. Vincere potrebbe consentire ai pugliesi di sperare di riaprire il campionato per quanto riguarda il discorso promozione diretta. Il 25enne di Messina preferisce peró concentrarsi innanzitutto sul match di recupero della prima giornata del girone di ritorno, in programma tra 24 ore, e solo successivamente pensare alla supersfida del “Granillo” che in lui suscita sensazioni particolari. «Prima dobbiamo affrontare la Sicula Leonzio – ha chiosato – e quindi pensiamo alla partita di domani. Da mercoledì notte ci dedicheremo alla sfida di Reggio Calabria che sarà per me speciale e non una partita come tutte le altre. Quella piazza mi ha cresciuto e la considero la mia seconda casa».

L’opinione che l’ex capitano del Catanzaro ha della sua nuova compagine è molto positiva: «La nostra squadra non si discute e, quando sono venuto qui col Catanzaro, conoscevamo la sua forza. Facemmo una buona prova. A fine gara Di Cesare venne addirittura da me per farmi i complimenti. Non è una cosa che capita tutte le domeniche. Se in quell’occasione sia scoccata la scintilla e la dirigenza ha messo gli occhi su di me? Non lo so. Venire a giocare al “San Nicola” non è comunque facile. Trovarmi in un gruppo così forte è per me un’emozione grandissima. Da parte mia ce la metteró tutta per dare il mio contributo e daró tutto me stesso per farlo. D’Ursi? Ho un’amicizia con lui che dura dall’anno scorso. Eravamo sempre insieme e abbiamo fatto le vacanze insieme l’estate scorsa. Si sta rivelando molto d’aiuto per me in questi giorni per ambientarmi qui. In verità tutti i miei nuovi compagni mi stanno aiutando alla grande. Voglio entrare subito nei meccanismi di gioco. Se abbiamo difficoltà e gestire la partita? Dalla panchina, domenica ho visto molta aggressività ed un atteggiamento propositivo. E’ normale che nel campo ci sono anche gli avversari e non sempre le cose vengono come vorresti».

Chi lo ha allenato in passato lo definisce un metronomo di centrocampo e un calciatore di categoria superiore. Di questo il centrocampista siciliano non può che essere contento, come dimostrano le sue parole: «Sono giudizi che fanno piacere. Come mai non sia ancora riuscito a fare il salto di qualità? Sinceramente non lo so. Io ho sempre dato il massimo. Per questioni di mercat ho avuto la possibilità di andare in qualche squadra cadetta, ma per tanti motivi ho deciso di rimanere nel club in cui stavo giocando. Vorrà dire che andrò in serie B col Bari (sorride ndr)…».

Quanto al suo ruolo in campo: «In carriera ho fatto sia il play che la mezzala. Ma non ci sono problemi. Mi collocheró lì dove il mister vorrà che io mi posizioni in campo. Domani titolare? Non so, sono a disposizione».

Da Catanzaro, all’indomani del suo trasferimento nel capoluogo pugliese, sono arrivati dei commenti ingenerosi sul suo essere, a dire di chi li ha espressi, un “capitano non all’altezza”. A tal proposito, queste sono le riflessioni del numero #28 dei galletti: «Rispondere di pancia non fa mai bene. Preferisco rispondere sul campo. A Catanzaro ho dato tutto e mi discpiace. E’ andata così . Posso solo ringraziare anche quella piazza che mi ha fatto crescere e diventare uomo, ancor prima che calciatore».






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