EDITORIALE – Se non si potesse tornare in campo, ecco perché il Bari dovrebbe essere promosso in serie B…


BARI – La serietà di un qualsiasi sistema imprenditoriale e l’attendibilità dello stesso sul mercato si misura soprattutto quando, in caso di criticità importanti, riesce a porre in essere contromisure equilibrate e razionali che ne salvaguardino l’integrità. I reali protagonisti del mondo del pallone sono e saranno sempre “in primis” i tifosi e poi anche gli imprenditori che investono denaro fresco. E’ quindi fondamentale tutelare la passione dei primi e gli interessi economici dei secondi. Altrimenti il sistema collassa.
L’Italia e il mondo intero sono ancora alle prese con la gestione di un’emergenza epocale e ci sono da risolvere problematiche ben più gravi ed importanti, ma anche il mondo del calcio ha bisogno di risposte. Possibilmente risposte sensate.
Un tempo, la maestra di scuola elementare ci ha spiegato che non si paragonano le mele con le pere. Questo insegnamento, purtroppo, sembra che qualcuno lo abbia dimenticato.
Lo hanno per esempio probabilmente dimenticato coloro i quali, nel corso dell’Assemblea di Lega Pro tenutasi ieri, hanno promosso il criterio della “media punti” come proposta da presentare al Consiglio Federale per stabilire quale sia la  quarta squadra promossa in Serie B in questa stagione.
Il principio è sacrosanto e condivisibile “in toto”, ma non si può stabilire un criterio che non tenga in conto l’omogeneità dei dati presi in esame (le mele e le pere di cui sopra). E’ inconcepibile calcolare cioè una media punti che si basi su un numero diverso di gare giocate dalle squadre e che ignori anche il numero di partite disputate in casa e fuori. Sono concetti base, il cui non rispetto farebbe rabbrividire maestre, giudici, professori universitari ancor prima che i tifosi e gli addetti ai lavori.
Le soluzioni da mettere sul tavolo sarebbero molteplici e ciascuna creerebbe inevitabilmente contenti e scontenti. La giustizia no, quella dovrà essere assolutamente assecondata.

GIOCARE I PLAY-OFF – E’ evidente che la soluzione da preferire sarebbe quella di disputare gli spareggi. Si potrebbe anche pensare di farli giocare in un lasso di tempo molto breve (ad esempio in una settimana) tra le seconde di ogni girone. Si potrebbe chiedere alle 3 squadre di presentare una lista di tesserati, di presentarsi in una struttura comune (mantenendo l’isolamento di ciascun soggetto), effettuare dei tamponi e aspettarne l’esito, osservando nel frattempo un isolamento individuale di massima sicurezza. Chi dovesse risultare positivo lascerebbe la struttura, mentre tutti gli altri potrebbero effettuare una breve preparazione collettiva. Si potrebbe giocare quindi un mini torneo di 3 partite e premiare la migliore. Prima di ogni match si potrebbe ripetere il tampone e assicurarsi che i tesserati siano ancora negativi al COVID-19 (compresi gli arbitri). A quel punto il merito sportivo sarebbe assolutamente salvaguardato.

CRITERI DI PREMIALITA’ – Qualora non dovessero però verificarsi nella maniera più assoluta le condizioni per giocare, allora bisognerebbe determinare un criterio di promozione trasparente, equilibrato e giusto. Come si diceva in precedenza, il criterio individuato dovrebbe applicarsi su uno stesso numero di partite giocate da tutte le squadre. Guardando le situazioni dei tre gironi, si può constatare che tutte le squadre hanno giocato almeno 26 partite, alcune ne hanno terminate 27, mentre il Bari ne ha disputate ben 30. E’ evidente che il numero di gare da prendere in esame non potrebbe che essere 26. Fare valutazioni diverse sarebbe un insulto alla logica. Cosa avrebbero detto le dirette concorrenti se il Bari avesse migliorato la sua media punti giocando più gare? Apriti cielo! Premesso quanto sopra, analizziamo la situazione:

Girone A: dopo 26 turni, al secondo posto in classifica troviamo il Renate con 43 punti, frutto di 13 gare giocate in casa (7 vittorie e 6 pareggi) e 13 giocate in trasferta (4 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte), per una media inglese (calcolata attribuendo 3 punti in casa e 1 punto fuori) pari a -9.
Girone B: dopo 26 turni, al secondo posto in classifica troviamo il Reggio Audace con 54 punti, frutto di 14 gare giocate in casa (10 vittorie e 4 pareggi) e 12 giocate in trasferta (5 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte), per una media inglese (calcolata attribuendo 3 punti in casa e 1 punto fuori) pari a 0, e una differenza reti pari a +20 (45 gol realizzati e 25 gol subiti).
Girone C: dopo 26 turni, al secondo posto in classifica troviamo il Bari con 54 punti, frutto di 13 gare giocate in casa (8 vittorie, 4 pareggi ed 1 sconfitta) e 13 giocate in trasferta (7 vittorie, 5 pareggi e 1 sconfitta), per una media inglese (calcolata attribuendo 3 punti in casa e 1 punto fuori) pari a +2, e una differenza reti pari a +29 (48 gol realizzati e 19 gol subiti).

Analizzando questi dati tra i tre gironi, emergerebbe che le migliori seconde sono il Bari e il Reggio Audace che hanno totalizzato il maggior numero di punti (54) in 26 gare. A questo punto dovrebbero essere richiamate le regole decise nel corso dell’estate scorsa dal Consiglio Federale che allora deliberò la modifica dell’art.49 comma 1 delle Noif (Norme organizzative interne della federazione) in relazione ai criteri di promozione e retrocessione e i criteri di formazione delle classifiche finali della regular season di ciascun girone. In caso di parità di punti, fu decisa la necessità di compilare una graduatoria (la famosa “classifica avulsa”) fra le squadre interessate, tenendo conto dell’ordine:
a) dei punti conseguiti negli incontri diretti;
b) a parità di punti, della differenza tra le reti segnate e quelle subite negli stessi incontri;
c) della differenza fra reti segnate e subite negli incontri diretti fra le squadre interessate;
d) della differenza fra reti segnate e subite nell’intero Campionato;
e) del maggior numero di reti segnate nell’intero Campionato;
f) del minor numero di reti subite nell’intero Campionato;
g) del maggior numero di vittorie realizzate nell’intero Campionato;
h) del minor numero di sconfitte subite nell’intero Campionato;
i) del maggior numero di vittorie esterne nell’intero Campionato;
j) del minor numero di sconfitte interne nell’intero Campionato.
Come evidenziato in precedenza e tenendo conto che non possono essersi giocati scontri diretti tra le due formazioni in quanto iscritte a gironi differenti, e che quindi non trovano applicazione i punti a), b), e c), rispetto al Reggio Audace, il Bari ha:
d) una migliore differenza fra reti segnate e subite nell’intero Campionato (+29 dei biancorossi contro +20 dei granata)
e) un maggior numero di reti segnate nell’intero Campionato (48 dei biancorossi contro 45 dei granata)
f) un minor numero di reti subite nell’intero Campionato (19 dei biancorossi contro 25 dei granata)
g) uno stesso numero di vittorie realizzate nell’intero Campionato (15)
h) uno stesso numero di sconfitte subite nell’intero Campionato (2)
i) un maggior numero di vittorie esterne nell’intero Campionato (7 dei biancorossi contro 5 dei granata).

In pratica, solo al decimo ed ultimo criterio, il Bari sarebbe in svantaggio sul Reggio Audace (avendo collezionato 1 sconfitta interna al cospetto di nessuna rimediata dai granata). Come vedere una pagliuzza ed ignorare una trave in un occhio! Fermo restando che l’elenco dei criteri stabilito va applicato con “ordine” e che quindi basterebbe già solo il primo criterio utile in ordine di importanza (nel caso in questione sarebbe il criterio d) a decretare il verdetto. Mettiamoci anche la ciliegina evidenziando la migliore media inglese (che tiene conto anche delle gare giocate in casa e fuori) che vede il Bari a +2 e il Reggio Audace a 0… e la torta è bella e pronta!
Sembra evidente che, in caso non si potesse tornare categoricamente in campo, la squadra da promuovere sarebbe senza dubbi… il Carpi! Benvenuti in Italia…






About Tommaso Di Lernia 731 Articoli
E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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