Il Bari cade in tentazione e finisce all’inferno, vittima di un Satanello pimpante ed in palla. Galletti abulici e mai in partita…


Vittoria doveva essere e vittoria… non è stata. Il Bari riesce nell’impresa di rinvigorire il Foggia e di cadere tra le braccia – per nulla confortanti – dei fantasmi del passato. L’anima finisce negli inferi dello Zaccheria, catturata da un Satanello ben messo in campo da Marchionni. Si è rivisto il Bari apatico e senza mordente di un passato non troppo lontano. Quello che, per intenderci, avevamo visto in qualche occasione – per fortuna sporadica – dello scorso torneo. 

La prestazione del Bari, inutile girarci attorno, non c’è stata. Sin dalle prime battute si è compreso che la domenica sarebbe stata avara di soddisfazioni e, contro questo Foggia, a corto di buoni risultati almeno fino al derby, non se lo sarebbe aspettato neanche il sovrano dei pessimisti. Una doccia fredda e primato che vola via. Plauso agli avversari, questo aspetto non va dimenticato e va rimarcato.

Meriti loro ci sono, ma sono tanti anche i demeriti del Bari.  Niente drammi, ma la vetta si allontana e se si vuole evitare di incappare in un’altra Reggina, bisognerà trasformare la doccia fredda di Foggia in un caldo bagno d’umiltà. Altrimenti non si andrà lontano, e quella B tanto desiderata continuerà a rimanere un sogno non realizzato.
(di Raffaele Garinella)






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