Un anno con Micai tra i pali: la porta del Bari è più solida che mai

Dal ‘Partenio’ di Avellino al ‘Manuzzi’ di Cesena. Un processo di crescita esaltante


Alessandro Micai, giovane portiere biancorosso classe 1993
Alessandro Micai, giovane portiere biancorosso classe 1993

A volte le cose più belle sono quelle inaspettate e ritrovarsi da piacevole sorpresa a certezza può essere un lampo. E’ già passato un anno esatto da quando Alessandro Micai, giovane portiere classe 1993, difende con una certa regolarità la porta del Bari. Un ruolo di primo piano e che – salvo le poche presenze di Ichazo a settembre – non è mai stato davvero in discussione. Sempre pronto e sicuro, per gli attaccanti della cadetteria segnargli è ormai dura. Ex prodotto del vivaio del Varese, fu portato in Puglia nell’estate del 2014 (in panchina c’era Mangia) e nelle gerarchie era inizialmente dietro a Guarna e Donnarumma. Sarebbe stato solo l’inizio.

L’INIZIO – In realtà il suo esordio in B risale alla stagione 2014/15. La data storica è il 16 maggio 2015: l’incontro è Bari-Brescia, risultato finale 3-2. Una gara senza particolari motivazioni per galletti (coi playoff ormai svaniti) e rondinelle (sul campo retrocesse in Lega Pro, saranno ripescate qualche mese dopo), cosi come la successiva trasferta del ‘Picco’ contro lo Spezia (liguri già agli spareggi promozione, vinsero 1-0). Ed è cosi che il suo primo, vero, banco di prova, risale proprio allo scorso 13 febbraio. Una trasferta ostica, quella di Avellino, c’è da sostituire lo squalificato Guarna e da dimenticare il suicidio sportivo col Crotone. Finirà 1-1, ma il numero 12 biancorosso neutralizza il penalty di Castaldo e compie importanti parate su Gavazzi, Bastien e Mokulu.

DA SORPRESA A CERTEZZA, I NUMERI – Fuoco di paglia? Assolutamente no. Gara dopo gara il giovane mantovano acquisisce la fiducia della piazza e dello staff tecnico. Di lui dicono si ispiri a Gillet – uno che tra i pali in biancorosso ha fatto grandi cose – e vedendo diverse sue movenze il paragone non sembra assolutamente fuorviante. Decisive le sue prodezze, ad esempio, nella rocambolesca trasferta di Livorno o nel drammatico spareggio playoff col Novara: due interventi ravvicinati di pregevole fattura, poi purtroppo inutili ai fini del risultato. Una dinamica simile a quella capitata nell’ultima sfida interna col Vicenza, un muro impenetrabile per il temibile Giacomelli. Ed anche in questa stagione, cosi come in quella passata, le prestazioni rispecchiano una certa costanza ed efficacia. Superato il numero di presenze degli altri due tornei (2, 17 ed ora 22), in Serie B per il mantovano ora sono 41 i gettoni complessivi e per un totale di 3690 minuti giocati (180 nel 14/15, 1530 nel 15/16, 1980 nella stagione in corso).

FUTURO –
Davanti a prestazioni del genere le sirene non mancano, anche dalla Serie A. Ma Alessandro Micai, assolutamente di proprietà biancorossa, è rimasto in Puglia. Sempre a Bari nonostante anche una proposta dall’estero (il Genk, formazione del massimo campionato belga). Ormai imminente il suo rinnovo triennale (fino, dunque, al 2020), il futuro dei galletti si può costruire intorno a lui. Dopo aver ammirato nel corso della sua ultracentenaria storia portieri del calibro di Moro, Costagliola, Spalazzi, Mannini, Fontana, Mancini e Gillet i galletti sperano di poter contare ancora su una tradizione favorevole.






About Domenico Brandonisio 2279 Articoli
Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*