Giancaspro: “Sono entrato nel calcio guardando al modello Juve. A Bari sono necessari investimenti rapidi. Una volta, un tifoso biancorosso di Helsinki…”

Il presidente biancorosso è intervenuto oggi in un convegno su "Sport, Business e Impianti sportivi"


Il presidente biancorosso Cosmo Giancaspro durante il convegno
Il presidente biancorosso Cosmo Giancaspro durante il convegno

L’importante non è solo partecipare: lo sport genera attività economiche e impiega molti lavoratori in diversi ambiti; nel realizzare un impianto sportivo non si deve pensare solamente alle necessità tecniche delle discipline coinvolte, ma anche all’indotto nel territorio e altrove. Queste poche righe di presentazione hanno introdotto egregiamente il convegno organizzato dal Collegio Universitario di Merito I.P.E. Poggiolevante e intitolato “Sport, Business e Impianti sportivi: best practices”. Nell’ambito di tale evento, tenutosi nel tardo pomeriggio di oggi nella struttura barese e moderato dal collega Gianvito Rutigliano, sono intervenuti Fabio Bandirali, Docente di Economia Immobiliare Sportiva, e Cosmo Giancaspro, Presidente della F.C. Bari 1908.
Il massimo dirigente del club biancorosso ha approfittato dell’occasione per raccontare innanzitutto come sia nata l’idea di entrare nel mondo del pallone: “Occupandomi di energia da qualche anno, ho avuto contatti con banche internazionali e conosco bene il principio secondo il quale la capacità di credito si basi sulla capacità di reddito. I fondi d’investimento utilizzano risorse finanziarie altrui per creare utili in un certo lasso di tempo e sulla base di questi concetti ho preso la decisione di investire su una società calcistica come il Bari. Tale convinzione è maturata nella primavera del 2014 durante una gara della Juventus, credo contro il Real Madrid, avendo sempre ritenuto il club torinese lodevole per le capacità manageriali mostrate in Italia. Qualcuno dei miei tifosi ha anche pensato che fossi un simpatizzante bianconero, ma ovviamente non è così“.
Il presidente biancorosso Cosmo Giancaspro durante il convegnoLa situazione finanziaria del calcio nostrano non è certamente florida e l’imprenditore molfettese non ha usato mezzi termini per rappresentarla: “I dati 2016 sulla tenuta dei conti economici delle società calcistiche italiane sono davvero preoccupanti. Gli esperti si stanno sforzando di inserire un effettivo ‘fair play’ finanziario che porti a non drogare più tali conti. L’auto fallimento del Bari sotto la gestione Matarrese è uno dei casi più eclatanti, ma ce ne sono tanti altri anche in corso di maturazione. Purtroppo si pagano alcune scelte sportive non supportate da uno zoccolo duro di ricavi ed utili che possano coprire gli episodici cali di risultati“.
Simpatico è stato l’aneddoto che il numero uno del sodalizio pugliese ha poi voluto raccontare per far capire quanto sia diffuso l’amore per il galletto anche oltre i confini regionali e addirittura nazionali: “La squadra del Bari ha tifosi in tutto il mondo che mi scrivono continuamente da qualche mese e attestano la propria presenza. Mi è arrivata, se non ricordo male da Helsinki, la lettera di un ragazzo non barese che probabilmente vedendo qualche gara si è affezionato al Bari e che addirittura mi ha inviato 5 euro per farsi spedire un gadget“.
L’intervento di Giancaspro si è concluso con alcune importanti considerazioni sulla propria società e sugli investimenti che auspica vengano attuati nel più breve tempo possibile: “Siamo la prima squadra nel campionato cadetto per numero di presenze durante le gare, di utenti sky ed abbonati allo stadio (da questo punto di vista siamo ottavi in Italia) e quindi il Bari è una squadra di A che gioca in B. Ovunque sono andato, ho visto stadi disarmanti e quindi da Lega Pro. E’ difficile per una città come la nostra digerire questa realtà. Attualmente avremmo più chance di raggiungere una tranquilla salvezza nella massima serie che vincere il campionato di B. Non abbiamo nessuna premialità per avere il maggior numero di spettatori ed un campo da gioco di primissimo livello. E’ interesse di tutti i baresi e dei pugliesi prendere una decisione rapida sul destino del nostro stadio e ritengo che l’aria sulla quale insiste il ‘San Nicola’ sia idonea alla realizzazione di servizi di contorno. L’architetto Renzo Piano, che ha concepito l’opera, e il suo staff sono consapevoli che ormai sono passati 30 anni dalla costruzione dell’impianto e che esso debba essere funzionale alle nuove esigenze dettate dalla modernità e dalle nuove tecnologie come il fotovoltaico. Non abbiamo però tempo da perdere nell’ottica degli investimenti che porterebbero la città e la società nella posizione che competono loro. Dobbiamo essere rapidi ed anche l’Amministrazione comunale sta riflettendo su come evitare eventuali lungaggini. Personalmente sto preparando una manifestazione d’interesse per l’acquisizione dell’intera area dello stadio ed inserire un asset all’interno della Fc Bari che sicuramente porterebbe benefici sulla solidità patrimoniale della società e sulle relazioni con altri investitori. Voglio sgombrare però il campo da ogni equivoco ribadendo che nel nostro progetto non esista alcun intento speculativo“.






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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