Sconfitta di Trapani da dimenticare? No, da ricordare

Soltanto facendo tesoro dei propri errori il Bari può ripartire. Con fame e forza di volontà


FC Bari 1908
FC Bari 1908

Una gara da dimenticare? No, stavolta no. E in barba alle solite frasi fatte. La sconfitta rimediata dal Bari a Trapani è invece di quelle da ricordare, deve restare impressa ed indelebile. Un 4-0, nel bene e soprattutto nel male, lascia il segno. Figurarsi poi quando l’attualmente sesta classificata (a due punti dalla quarta, con grandi ambizioni) perde malamente contro l’ormai ex ultima in classifica (che dalla sua ha anche uno dei peggiori rendimenti interni di tutta la B). Deve restare impressa perché soltanto dalle grandi batoste si può imparare e riemergere: siamo in una fase delicata della stagione, su tutti i fronti. Rialzarsi, con un rendimento più costante, è doveroso. Cadere ancora, al contrario, è rovinoso.

LA GARA – Dove l’ha persa e come l’ha persa il Bari la gara in Sicilia? Si può discutere di scelte tattiche, certamente. Col sennò di poi il 3-4-3 adottato da Colantuono si è rivelato inefficace, molti interpreti non hanno mostrato quella compattezza ed efficacia che era risultata determinante nel confronto col Frosinone. Lenta la difesa, impacciati ed improduttivi centrocampo ed attacco, nonostante i cambi in corsa con Sabelli e Raicevic. Una manna dal cielo per il Trapani, motivato e veloce. Ma l’aspetto che ha lasciato decisamente a desiderare è ancora una volta l’atteggiamento: la lezione di Chiavari non è servita. Se in occasione della trasferta ligure era possibile recriminare per il sintetico o per il secondo gol in fuorigioco, sabato non c’erano alibi. Il primo tempo ha ricordato molto il blackout interno col Benevento (nel secondo tempo) o alcune trasferte dello scorso torneo. Su tutte quella umbra contro la Ternana: le dinamiche della disfatta – l’incontro vide proprio un certo Furlan in grande spolvero – sono davvero molto familiari. E anche in quel caso i gol incassati nei primi 45 minuti furono 3.

NON CI VOLEVA – Una disfatta che certamente non meritavano i 200 supporters giunti dalla Puglia. E non solo loro. Speranzosi di assistere ad un grande balzo che avrebbe significato quarto posto in solitaria. Il loro disappunto è comprensibile, nella tifoseria prevale una sensazione di incredulità, sconforto, frustrazione. E di sicuro queste prestazioni non aiutano il pubblico a conciliarsi con la squadra, a sentirsi una cosa sola. Tutt’altro. Necessario e fondamentale, ieri mattina, il punto della situazione del direttore sportivo Sean Sogliano. Ma le parole devono essere accompagnate dai fatti, in questo caso i risultati. Non solo col Novara e in casa: 6 dei prossimi 11 incontri il Bari li disputerà in trasferta ed in campi come Vercelli, La Spezia, Carpi, Salerno, Avellino e Ferrara. E, dopo la settimana appena trascorsa, passare in un colpo solo dai buoni propositi della vigilia di calciatori ed allenatore alla Waterloo siciliana sembra paradossale.

PRECEDENTI E FUTURO – Nella sua ultracentenaria storia il Bari di passivi altrettanto pesanti ne ha subiti, eccome. In più di una circostanza è poi riuscito a risalire la china. Doveroso ricordare lo 0-4 interno contro il Lecce del natale 2007: via Materazzi, dentro Conte. Altri tempi, ma fu l’inizio di una grande storia. O il 4-0 subito in A col Catania, sempre in Sicilia, con Ventura in panchina. Da li i galletti si rialzarono riuscendo a centrare agevolmente la salvezza e sognando per un bel po’ l’Europa League. Adesso la storia è totalmente differente, i valori per riemergere non mancano e restano. Ma servono anche la giusta fame e la giusta costanza, perché in B si può perdere e si può vincere contro chiunque. Che serva, una volta per tutte, di lezione.






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Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

2 Comments

  1. Continuiamo a tifare Bari,secondo me il calo è dovuto ai carichi di lavoro per la volata finale, ora si decidono le sorti del campionato,quindi può anche starci una scoppola di quel genere a Trapani,non ho visto il Bari di Cesena e Benevento carico di furore agonistico,quindi nessuna contestazione e incitamento costante ai ragazzi. Per Colantuono solo un piccolo appunto, quando vedremo giocare con due punte di ruolo,mi spiego a quando Maniero+Floro Flores o Raicevic+Floro Flores, secondo me Floro Flores non è una prima punta quindi renderebbe di più con un,’attaccante forte di testa che giochi di sponda.Poi Stefano un po di coraggio questa squadra può giocare con il 4-2-4 di contiana memoria, bisogna mettete paura alle squadre che giocano contro il Bari.Domenica:Micai,Sabelli,Moras, Tonucci,Daprela, Romizi,Greco (S’alzano o Fedele) Brienza,Galano,Raicevic (Maniero)Floro Flores.Ah dimenticavo speriamo nel recupero di Martino che a Catania sulla fascia era devastante.Dale, Dale,Bari!

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