Il Bari ed il ‘San Nicola’, una storia lunga 27 anni. Col nuovo progetto il punto di svolta?

Da 27 anni è la casa del Bari ed ospita le sue partite casalinghe. In attesa di un progetto che sancisca una sua seconda giovinezza


Stadio San Nicola di Bari
Stadio San Nicola di Bari
Stadio San Nicola di Bari

Piaccia o no, il ‘San Nicola’ è da considerarsi a tutti gli effetti la casa del Bari. Da 27 anni esatti. Un tempo uno degli stadi maggiormente all’avanguardia d’Europa, oggi una struttura fatiscente e che necessita di importanti progetti di riqualificazione. Affinchè non rimanga solo una cattedrale nel deserto.

LA STORIA – Tutto nasce con l’assegnazione dei mondiali di calcio del 1990 all’Italia (venne preferita all’Unione Sovietica) e la successiva scelta delle sedi ospitanti. In Puglia la scelta ricadde su Bari, ma data l’inadeguatezza dello stadio ‘Della Vittoria’ si optò per un nuovo e moderno impianto. La struttura – progettata dal noto architetto Renzo Piano, supportato a sua volta dal britannico Peter Rice – venne inizialmente ideata senza pista d’atletica. Poi, anche sotto la spinta del CONI, le procedure subirono una variazione e si giunse alla definitiva scelta di costruire uno stadio capace di accogliere qualcosa come 58.270 spettatori. Un’enormità per la piazza barese, visto che l’impianto sportivo sino ad allora esistente non era mai andato oltre i 40.000 posti (con ritocchi verso il basso nei suoi ultimissimi anni di vita). Per la messa a punto furono necessari 3 anni, dal 1987 al 1990.

EVENTI SPORTIVI DI RILIEVO – E proprio il 3 giugno del 1990 nell’Astronave si disputò il primo incontro di calcio. L’amichevole, Bari-Milan, terminò col punteggio di 2-0 in favore dei biancorossi: reti di Scarafoni (32′) e Monelli (71′). Quindi i successivi mondiali di calcio con le sfide Camerun-URSS, Camerun-Romania, URSS-Romania, Cecoslovacchia-Costarica ed Italia-Inghilterra. L’anno dopo toccò alla finale di Coppa dei Campioni tra Marsiglia e Stella Rossa (vinta dai biancorossi ai rigori). Nel 1997 il ‘San Nicola’ ospitò invece i Giochi del Mediterraneo. Tante, ben 7, le partite disputate dalla Nazionale Italiana. Non solo la sfida contro l’Inghilterra, ma anche quelle contro Ucraina, Scozia, Irlanda, Spagna, Olanda e Francia (qualificazioni europei e mondiali, amichevoli).

PRESENTE E FUTURO – Dal 1990/91 il Bari disputa le sue partite interne al ‘San Nicola’. Salvo rare eccezioni (partite con le grandi del calcio italiano, feste promozione) quasi mai la tifoseria biancorossa è riuscita a registrare il sold out sugli spalti (la media si aggira sulle 20-25mila presenze). Tra aspettative europee disilluse e l’avvento delle pay tv tutto è stato ridimensionato. In alcuni punti dell’impianto, inoltre, la visione dello sviluppo della stessa gara non è delle migliori e quando piove – nonostante i teflon – capita spesso di bagnarsi e ci sono migliaia di posti non coperti. Tale situazione è peggiorata in particolar modo a partire dal 2009: le coperture iniziano a soffrire le forti raffiche di vento e poco alla volta i petali vengono meno. Non si è, insomma, al passo coi tempi moderni. Sin dai tempi dei Matarrese (e soprattutto con l’avvento del dottor Ghirelli, uno dei primi a parlare di stadio polifunzionale) si sente l’esigenza di rimodernare lo stadio, meglio se di proprietà (e con l’obiettivo di porre fine a proroghe annuali). Ogni tentativo sin ora si è rivelato vano, ora la palla passa al nuovo presidente Cosmo Antonio Giancaspro. Dietro al suo progetto due colossi mondiali come Siemens ed Osram, con un piano che sarà presentato in maniera dettagliata nei prossimi giorni. Non mancano neppure idee e progetti in merito alla riqualificazione della zona circostante, tra centri sportivi e commerciali. Si giungerà finalmente ad un punto di svolta? E’ questa la speranza più grande di tutti gli appassionati del galletto. Sognando Torino ed Udine.






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Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

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