Giancaspro: “Vi spiego il progetto legato al ‘San Nicola’. Gli incontri con Decaro e Abodi…”

Il numero uno biancorosso entra nel dettaglio dell'operazione legata all'impianto barese


Cosmo Antonio Giancaspro
Cosmo Antonio Giancaspro

BARI – Ogni promessa è debito. E questo pomeriggio il presidente Cosmo Antonio Giancaspro ha fatto il punto della situazione sul progetto legato allo stadio ‘San Nicola’. Ecco i passaggi più importanti della sua lunga conferenza stampa.

“Ritengo la questione stadio molto importante, è il motivo per cui ho convocato questa conferenza. Non esisterà più una società di calcio coi canoni tradizionali. Dopo i primi tribolati sei mesi del nostro club ho incontrato Abodi, verso settembre-ottobre. E’ con lui che ho iniziato a parlare dell’operazione Bari. Mi ha seguito anche in una serie di incontri successivi e, in maniera personale, mi ha inviato il documento di B Futura. Società che assiste le aziende sin dallo studio di fattibilità. Le fasi sono studio di fattibilità, iter amministrativo, progettazione preliminare, implementazione tecnologica e business model. A gennaio 2017 la nostra società aveva superato i primi due scogli”.

“Io vorrei trasformare la cittadella dello sport in quella del Bari Calcio, facendo fede anche sul testo del Comune che prevedeva ciò, quindi la delibera. Speravo in qualche modo di accorciare i tempi. La mia idea era già stata sviluppata ed era alla base della delibera 2009 e gran parte di quel che vi era riportato l’ho messo anche nel documento attuale. Questa viene poi recepita dalla giunta regionale. Per cui siamo ora nelle condizioni eccezionali nel poter utilizzare quanto era stato già fatto. Ho studiato anche i vari flussi dei nostri tifosi, che sono anche sparpagliati in diverse parti del mondo. Abbiamo una clientela che consentirebbe di mettere a frutto quello che è un patrimonio inestimabile. Il nostro benchmark è la Juventus, facendo le ovvie proporzioni”.

“Per la legge 147 bisogna seguire un iter complesso. Io ed i miei tecnici riteniamo di essere nella condizione di poter concludere il tutto con un procedimento rapido. Abbiamo partner legali e che ci assistono nella fase di perfezionamento amministrativo col Comune amministrativo. Conosco lo studio Gattai, ho già parlato più volte anche con l’architetto Ottavio Di Blasi. Ho affrontato l’argomento anche su Siemens ed Osram. La manutenzione dello stadio, invece, è ben nota al Comune, con la vecchia società hanno per anno si iniziava a capire come far fronte alle spese, che dai primi anni duemila iniziavano a diventare pesanti. Data la riduzione a 44mila posti, per costi e quant’altro avevo citato prima i bianconeri. E il nostro impianto facendo un rapporto con la situazione torinese non può andare oltre costi di 150 milioni (lo Stadium è costato 122 milioni, ndr)”.

“Già nel 2005 furono tracciate linee guida per un primo restyling ed il ‘San Nicola’ è uno stadio sottoposto a determinati vincoli. Questa prima parte l’affido a Di Blasi. Non posso neppure dimenticare l’agognato centro sportivo e nell’area dove ora si trova l’antistadio è possibile realizzare un centro medico ed un albergo connesso. Sarebbe ideale e comodo, parliamo di un’operazione auto finanziabile ed auto sostenibile in base anche ai ricavi che si potrebbero generare. C’è anche una zona che avrei dedicato al Palasport, per altre attività e sempre adiacente al centro sportivo. I tre blocchi immobiliari della zona stadio sono quelli coinvolti nel progetto in maniera autonoma. Con il collegamento con la metro vi sarebbero anche altri tifosi che in altro modo raggiungerebbero lo stadio. Gli skybox? Si otterebbero avvicinando gli spalti al campo e ricavando il giusto spazio”.

“Ho parlato col sindaco sempre a proposito dello studio di fattibilità. Ho chiesto lui se c’era materiale sufficiente per una delibera. Per il resto dovrò dare incarichi ed impegni per fare l’opera, Siemens ed Osram li ho incontrati già a Milano con lo stesso Abodi. E con loro dovrò confrontarmi di volta in volta. Nel Bari ho investito soldi per passione ma anche per fare qualcosa di importante per la nostra città. Ma è anche vero che non sono un benefattore e non posso fare anche altri salti nel buio. Ad esempio anche nei decreti ingiuntivi datati 2014. Ho grande fiducia nella giustizia, più che in quella divina. Col sindaco devo avere la chiara impressione che ci sia la giusta volontà per andare avanti nel nostro percorso. Non fare questo tipo di opera vuol dire perdere altri 3 anni. I nostri tifosi non meritano questo”.

“Secondo me alla FC Bari ora basterebbe una delibera di consiglio che riapprovasse il rivisitato storico coi numeri storici da me sciorinati. L’ok del Comune, lo ribadisco, è fondamentale. Io non dico a vanvera e se dico che questa relazione ha un fondamento lo penso. In questa operazione lo stato italiano non investirà nulla, il Comune di Bari stesso ne ricaverà in benefici e risparmio di bilancio. Non chiedo realizzazione di palazzi o grattacieli, senza fare esempi più dettagliati in riferimento a quanto è successo altrove. Io fin ora ho investito senza avere certe garanzie. Siemens? E’ un fornitore di tecnologie, non mette soldi. Affermare il contrario sarebbe una corbelleria. Il capitale di rischio non dovrebbe superare i 30 milioni di euro, quello di debito 120. Detto ciò, stiamo tuttavia riequilibrando i conti economici. La prossima settimana vorrei presentare il nuovo allenatore”.

“Ho visto dei titoli un po’ strani, ho ricevuto chiamate preoccupate. Di questi pezzi puntuali poi farò valutazioni coi miei legali, io resto in silenzio rispettando loro. Non si può certamente comparare questo studio con quello dei Cagliari, che comunque dalla nostra è una realtà ben diversa e non presentale caratteristiche evidenziate tempo fa. Sono pronto a partecipare al Consiglio Comunale qualora fosse richiesto”.






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