Buon compleanno Gigi Garzya! L’ex capitano a Bari nel Pallone: “Quanti bei ricordi coi galletti, indimenticabili le vittorie a Milano. Su Grosso dico…”

La nostra intervista all'ex capitano del Bari nel giorno del suo compleanno


Quarantotto anni e non sentirli. Il tempo passa per tutti, anche per Gigi Garzya: l’ex capitano del Bari – intervistato dal nostro portale – ricorda con affetto i suoi trascorsi coi galletti e racconta con semplicità alcuni dei momenti più belli con Fascetti in panchina dal 1996 al 2000. Quattro i campionati disputati, tre in A e soltanto uno in B e con diverse soddisfazioni. Non manca neppure qualche piccolo parere sul nuovo allenatore, Fabio Grosso.

Buon pomeriggio signor Garzya. Allora, come sta trascorrendo questo compleanno?
“Lo sto trascorrendo in famiglia, in tutta tranquillità facendo lavori domestici (ride, ndr)”.

Poche settimane fa abbiamo avuto il piacere di vederla all’opera nel raduno “Serie A Operazione Nostalgia” di Nardò”. C’erano ben pochi biancorossi, ma il divertimento è stato unico…
“E’ stata una bellissima giornata, ma del Bari c’era soltanto Giorgetti. Ho trovato altri vecchi amici come Aldair, Moriero e Petrachi. Rivederli tutti mi ha fatto un bell’effetto, molti sono stati avversari per una vita. Ripercorri tutti i momenti del tuo passato nel calcio. Con Rodolfo ho sempre mantenuto un buon rapporto, cosi come con tutti gli altri in biancorosso”.

Che anni furono i suoi in biancorosso?

“Al primo anno di B andò bene, vincemmo il campionato e tornammo in A dopo un solo anno. Facemmo 3 anni di massima serie a grandi livelli, all’epoca il Bari era una delle sorprese. Capitava di vincere anche a San Siro per due anni di fila. la gente era vicina, lo stadio pieno”.

La partita che ricorda con più piacere qual è?
“Di partite belle ce ne sono state tante. Ma se proprio devo sceglierne una dico quella con il Castel di Sangro al ‘San Nicola’. Sbarcammo in A davanti ad una grandissima cornice di pubblico, ricordo ancora tutto. Oggi in Serie A si fa fatica a trovare scenari come questo. Ma non dimentico neppure le sfide con le classiche grandi del nostro calcio. Ogni incontro era una battaglia”.

C’è mai stato qualche rimpianto per la mancata avventura in Intertoto? In quegli anni si sognava un Bari europeo…
“Rammarico no, perchè alla fine in A ci siamo tolti soddisfazioni. In Uefa ci sono state anche squadre più blasonate della nostra. Andare in Intertoto e fare strada sarebbe stato un sogno, il Bari non ci era mai andato. Ma allo stesso tempo si rischiava di compromettere il campionato e stravolgere tutto, a cominciare dalla preparazione. Stando cosi le cose, per una squadra come la nostra non sarebbe stato facile affrontare entrambe le competizioni”.

Quanto è intrigante e quanto si può considerare rischiosa la scelta di puntare su Fabio Grosso come allenatore?
“La scelta la possiamo definire intrigante se pensiamo non solo ai suoi trascorsi da campione del mondo, ma anche alle buone cose fatte vedere con la Primavera della Juventus. Bari è una piazza importante, ha tanta esperienza da campo. Se ha fatto una scelta del genere, Sogliano ci avrà pensato cento volte. E’ un ragazzo che può dare tanto alla causa, me lo auguro di cuore”.

La B di quest’anno si presenta più combattuta e competitiva, anche grazie alla presenza di diverse piazze importanti.
“In ogni caso bisognerà cercare di fare un campionato che sia migliore rispetto a quello dello scorso anno. Accedere, insomma, quantomeno ai playoff. Una piazza come Bari è sprecata in B”.

Intanto il Bari inizia a muoversi sul mercato. E’ ufficiale Busellato, presto potrebbero arrivare altri rinforzi come Masi, Floro Flores ed altri ancora. E si parla di Dezi…

“Se si vuol vincere il campionato serve allestire una squadra all’altezza, da vertice. Servono colpi grossi, magari un attaccante da venti gol, un centrocampo di qualità. Il mercato, comunque, è iniziato da poco e c’è ancora tanto tempo a disposizione”.






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