BARI – Non solo la prima squadra. Oggi in casa Bari è tempo di dare spazio anche alla Primavera ed a tutte le altre formazioni giovanili. Fabio Gatti e Gennaro Delvecchio ragionano in prospettiva, ma mantengono sempre una certa dose di umiltà. Inizia a parlare l’ex Perugia, nel frattempo nominato direttore sportivo della formazione guidata da De Angelis: “La nostra è una base di organizzazione da completare nel futuro. Già lo scorso anno volevamo avvicinare prima squadra e formazione Primavera, quest’anno sta accadendo ma sicuramente c’è sempre tanto da migliorare. Siamo contenti del fatto che un ottimo allenatore come De Angelis abbia deciso di sposare il nostro progetto, nonostante venga dalla Lega Pro. Siamo contenti anche di tutti gli altri allenatori. Il nostro è un lavoro a lungo termine, puntiamo all’ottenimento di certi risultati nel giro di qualche anno. Vogliamo portare benefici alla prima squadra ed alla società”.
Si è ancora lontani dagli standard dei grandi club, ma le risorse importanti da sfruttare non mancano: “Oggi la prospettiva del Bari non è quella di competere con Milan ed Inter, puntiamo piuttosto a costruire una rete territoriale importante. I risultati sul campo? Non ci interessano per ora, puntiamo maggiormente sulle qualità tecniche e morali. In Primavera c’è qualche talento promettente che più in là potrebbe esordire in prima squadra, ma non lo sveliamo”.
La parola passa poi a Delvecchio, nuovo responsabile del settore giovanile: “Il nostro obiettivo è far si che i nostri servizi siano di qualità. Abbiamo scelto gli staff delle varie formazioni. Ci siamo occupati soprattutto di squadre diverse dalla Primavera. Una delle scelte tecniche è ricaduta su Longo. Parliamo di un allenatore capace, con esperienze tra Serie B e Serie A. Ha subito accettato la nostra proposta e non ha badato alla categoria d’appartenenza. Il Bari chiaramente non può spendere i soldi delle società più blasonate, ma nell’Under 17 un allenatore cosi può darci una grossa mano. La classifica è soddisfacente, il lavoro va bene. Ne sono orgoglioso. Nell’Under 16, invece, c’è De Luca. E’ un tecnico che ha trascorso diversi anni in D, ha ricevuto anche altre proposte. Ma ora è felice qui. Idem Andrisani. De Trizio, invece, è una bandiera da tempo. Fabio ed io abbiamo scelto uomini preparati e con grande personalità”.
Nessun dubbio sulle motivazioni che lo hanno spinto ad abbracciare la causa Bari: “Sono qui grazie ad un entusiasmo notevole. Ho finito la mia carriera a Bari davanti a tanta gente, per me tornare qua è equivalso ad andare a casa di un amico e prendere un caffè. Essere il responsabile del settore giovanile di una squadra come il Bari è un incarico prestigioso. Si può lavorare bene, accettare è stata una questione d’orgoglio. La vittoria di Roma di Andrisani? Lui ci ha sempre creduto, è un tipo sanguigno e trasmette carica ai suoi ragazzi”.
Lascia un commento