Gds – Nicassio, Caffaro, Catalano e Torrente su Galano: “Stupiva già a 11 anni. Grazie a un suo goal…”

I pareri di alcuni tecnici che lo hanno allenato


Cristian Galano
Cristian Galano

Nella sconfitta di Brescia, a fronte di una prova opaca offerta da parte di tutta la squadra, Cristian Galano ha quantomeno riacceso le speranze grazie alla sua rete riportando in partita il Bari. Con i suoi sei goal in altrettante gare il fantasista foggiano sta attraversando senza dubbio un ottimo periodo. Vari i pareri espressi sul calciatore da tecnici che lo hanno allenato nel passato. Il talent scout del cannoniere del Bari fu Gigi Nicassio che si innamorò di Galano, dopo averlo notato all’età di dodici anni con la maglia del Foggia in occasione di un torneo svoltosi a Bari: «Chiamai subito il direttore Generoso, dicendogli di non lasciarsi scappare quel ragazzino – ha confessato l’ex biancorosso ai taccuini de La Gazzetta dello Sport – noi due ci siamo sempre voluti bene, tanto che lo prendevo in giro spesso scherzosamente».

Uno dei primi tecnici avuti dal classe ’91 in riva all’Adriatico è stato Gianni Caffaro, che ha “allevato” il classe ’91 nel 2012: «Brillò ed ebbe vari riconoscimenti a Gallipoli nel 2012 contro i club più titolati d’Italia» ha raccontato l’ex portiere dei galletti.

Dal suddetto tecnico al figlio del compianto Biagio Catalano, Lorenzo, che nell’edizione odierna del sopracitato quotidiano sportivo ha aggiunto: “Arrivammo in finale di Coppa Italia Primavera, perdendola contro l’Inter. L’anno seguente, alla vigilia della semifinale contro il Milan, sorpresi Cristian e altri calciatori all’esterno della stanza d’albergo e li minacciai di giocare bene l’indomani. Grazie a un goal di Galano – ha concluso l’attuale tecnico della scuola calcio biancorossa – approdammo in finale“.

La prima esperienza da titolare con la prima squadra biancorossa, l’ex Vicenza l’ha fatta nella stagione 2011-12, dopo la retrocessione dalla massima serie. Sulla panchina dei galletti sedeva Vincenzo Torrente. Queste le impressioni rilasciate ai colleghi della rosea sulla punta naturalizzata barese: «Lo ebbi a Gubbio e fu decisivo per la promozione in B, lo volli con me a Bari, nonostante la pubalgia – ha ricordato l’ex allenatore della Cremonese – riuscì lo stesso a guadagnarsi una maglia nella nazionale italiana Under 21».






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