Il derby chiama e chi meglio di un sindaco può riassumere lo stato d’animo di una città che riassapora in campionato la sfida contro i cugini foggiani dopo ben 20 anni. Intervistato dal bravo e sempre puntuale collega Maurizio Spaccavento, Antonio Decaro inizia il proprio intervento ricordando la passione dei suoi concittadini. «Nell’anno della remuntada – si legge sul quotidiano EPolis Bari – noi baresi siamo riusciti a festeggiare una non-promozione perché i giocatori dimostrarono un legame alla maglia che andava oltre l’attività di carattere professionale. La squadra è convincente, sembra avere un gioco da serie A e nelle ultime partite l’ho vista anche cinica. Questa è una stagione che sembrava partita in sordina e invece… sembra l’anno buono!».
Guardando la classifica, ai sostenitori baresi brillano gli occhi. C’è però il rischio di bruschi risvegli. «Come fai stando là sopra a non pensare a certi traguardi – conferma il sindaco – a non farti venire l’euforia e a rimanere con i piedi per terra? Questa città ha fame di un palcoscenico più importante, che è quello della serie A. Le premesse sono positive, ma piano con l’entusiasmo. Anche il presidente Giancaspro sta predicando prudenza, scottato dal dopo Benevento dello scorso campionato. Il percorso è veramente lungo e siamo ancora all’inizio».
Il primo cittadino del capoluogo pugliese entra poi più specificamente nel merito analizzando il periodo felice dei galletti. Il primo posto è stato raggiunto nonostante un rendimento molto diverso tra le gare interne e quelle esterne: «La serie B è un campionato che si vince in casa. I non eccezionali risultati in trasferta? Può dipendere anche da un fattore mentale perché se per tante volte giochi bene e perdi, magari scatta un meccanismo psicologico. Spero che l’ultima partita, vinta a Novara, ci abbia sbloccato».
Chi sono i calciatori biancorossi di oggi e di ieri che più stuzzicano la sua fantasia di amante del calcio? “Quelli che negli anni hanno già dimostrato il loro valore, come Brienza e Floro Flores, e quelli nuovi che stanno dimostrando un’ottima struttura atletica e una notevole creatività, come Improta, Anderson e Tello. Senza dimenticare Galano. La squadra è oggi un mix giusto tra elementi di esperienza e giovani. Quale giocatore del Bari del passato mi è rimasto nel cuore e che mi ha emozionato di più? Ricorderò per tutta la vita Joao Paulo, non c’è storia: è e sarà sempre lui! Era capace di scartare tre volte lo stesso avversario, tornare indietro e scartarlo di nuovo».
L’ultima battuta riguarda ovviamente la gara Bari-Foggia in programma domani mattina alle 12:30: «E’ un derby importante, tra due città e due tifoserie pugliesi. Siamo entrambe in serie B ed è già un fatto importante. C’è stata un’apertura di credito da parte della Prefettura e delle forze dell’ordine, e alla fine si è deciso che alla partita potranno assistere anche i tifosi foggiani. L’appello che facciamo io e il sindaco di Foggia a tutti è di vivere una bella giornata di sport, indipendentemente da come finirà. Chiediamo di non tradire la fiducia che è stata data. L’auspicio è che allo stadio “San Nicola” vengano anche i bambini e le famiglie».
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