Dove tutto (o quasi) ebbe inizio. Il ritorno (soprattutto e non solo) di Grosso a Perugia

Col tecnico barese riscoprono parte delle loro origini calcistiche anche Brienza, Floro Flores e...Delvecchio


Dopo il Palermo, ecco il Perugia. Il cammino del Bari in questo mese di dicembre fa i conti anche col passato del suo mister, Fabio Grosso. E se coi siciliani arrivò la consacrazione a grandi livelli (Coppa Uefa, mondiale 2006 vinto da protagonista), ciò è stato possibile soprattutto grazie a quanto seminato poco prima in Umbria.

CIAO FABIO, SONO IL GRIFO E TI PORTO IN A – Benedetta fu quell’estate del 2001. Il buon Fabio, che sino ad allora padroneggiava e segnava con buona frequenza con le maglie di Renato Curi (108 presenze, 47 gol) e soprattutto Chieti (68 presenze, 17 gol), venne notato dagli osservatori del Perugia. Una società dinamica, quella dell’allora presidente Gaucci, di mister Cosmi e del ds Salvatori: non solo acquisti dal Sol Levante, ma anche giovani italiani di talento. E lui, abruzzese verace, ne aveva. Quelle vissute dal 2001 al gennaio 2004 furono stagioni felici e ricche di soddisfazioni. Salvezze in A, vittoria dell’Intertoto e pure una partecipazione – la prima in assoluto – in Coppa Uefa. In squadra conobbe gente come Miccoli, Liverani, Ze Maria, ma soprattutto Sogliano (difensore di lunga militanza, date le 83 presenze dal 1998 al 2003) e Gatti. Amicizie e conoscenze che fanno giri immensi e poi ritornano.

QUANDO GROSSO PASSO’ IL TESTIMONE A BRIENZA – Fin troppo ovvio aspettarsi una calorosa accoglienza da parte del pubblico del ‘Curi’. Grosso vi tornerà per la prima volta da avversario ed ‘ospite’, ma gli ultimi acuti del grifo a certi livelli è naturale associarli anche alla sua figura. E proprio il suo addio, nel già citato 2004, coincise con l’approdo di un’altra breve ma vecchia conoscenza: Franco Brienza. Il Palermo, che preferì assicurarsi il difensore classe 1977 per vincere la B, spedì il fantasista di Cantù nel capoluogo umbro. Per lui arrivarono 12 presenze e 2 gol, insufficienti per contribuire alla salvezza in A. Piccole delusioni calcistiche.

FLORO FLORES, DELVECCHIO E COLANTUONO, LA PRIMA VOLTA ASSIEME – Esperienza breve ma intensa nel Perugia anche per Antonio Floro Flores. Il peggio per i grifoni biancorossi doveva ancora venire, correva la stagione 2004/05. La squadra, appena retrocessa dalla A, era guidata da un certo Colantuono, futuro tecnico proprio dei galletti 12 anni più tardi. Il trainer di Anzio, che bene si era comportato col Catania l’anno precedente, condusse un campionato di livello nonostante le mille difficoltà societarie. I playoff, con raggiungimento della finale poi persa col Torino, furono raggiunti. Ma il fallimento a fine stagione arrivò inesorabile. E la punta napoletana?Collezionò in tutto 27 presenze ed 8 reti, prima di approdare all’Arezzo ed esplodere. In quella rosa figurava anche Delvecchio, ora responsabile del settore giovanile del Bari. Anche qui corsi e ricorsi storici…






About Domenico Brandonisio 2279 Articoli
Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

1 Comment

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*