Bari, attacco flop e scelte di mercato poco chiare: troppe rivoluzioni. Tutti sotto accusa, intervenga Giancaspro

Momento negativo per la formazione biancorossa, entri in gioco anche il presidente


Diciamo la verità: fa rabbia vedere Ciccio Caputo segnare così e giocare così. Anche perché il Bari – sterile e inguardabile nelle ultime partite – ha nella sua rosa addirittura 5 centravanti. Sono Cissè, Floro Flores, Nenè, Kozak e l’ultimo arrivato Andrada che hanno fatto complessivamente 4 reti… Caputo di reti per ora ne ha fatte invece già 19. Ognuno tragga le sue conclusioni. Certo non si può imputare la cessione di Caputo all’attuale amministrazione. Tuttavia anche la passata sessione di calcio mercato ha lasciato non pochi dubbi sull’operato di Sogliano che è convinto evidentemente di fare il suo dovere comprando giocatori a go-go. Da quando è arrivato a Bari avrà preso un centinaio di calciatori rivoluzionando la squadra ogni sei mesi. Prima li prende, poi li dà. Alcuni dopo pochi giorni, vedi Masi. Altri dopo pochi mesi, vedi Fiamozzi, Ivan, Monachello, Raicevic. La gente si chiede: ma perché prendi giocatori di cui poi ti disfi? I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Fabio Grosso prova ora questo, ora quello. E continua a fare esperimenti su esperimenti senza capirci più nulla. Basha e Anderson ad esempio che sembrava la stella del mercato sono stati depennati. Il primo è stato sostituito da Petriccione che tutto è tranne un regista o una fonte di gioco, mentre il secondo dopo essere stato snaturato come centrocampista aggiunto facendo una barbina figura, è finito in panchina o in tribuna come contro l’Empoli. Per non parlare dell’attacco, ormai inesistente perché anche Galano – quando gioca – e Improta si sono spenti. Dal mercato Sogliano non è stato capace di trovare un ricambio per loro però ha saputo prendere Andrada, il quinto centravanti della stagione. Ora non si va più da nessuna parte. E vanno prese decisioni importanti se non si vuol vedere compromessa anche questa stagione, che assomiglia sempre più a quella passata. Sta di fatto che Sogliano e Grosso sono un’unica cosa visto che è stato il direttore a scegliere il tecnico. Per cui mandare via l’uno equivale a cacciare anche l’altro.

E allora che accadrà? Prima o poi il presidente dovrà uscire allo scoperto. Non potrà continuare a nascondersi. La squadra ha registrato una involuzione preoccupante di idee, di gioco ed un calo fisico pauroso. Sotto accusa è finito anche il preparatore atletico Stefano Cellio, che Grosso si è portato dalla Juventus Primavera. Se le altre squadre corrono, il Bari cammina e non solo per gli schemi al rallentatore di Grosso. Qualcuno già azzarda i primi nomi di cambio panchina per un futuro che potrebbe anche essere imminente. Circolano infatti quelli di Paolo Tramezzani, dell’ex ct dell’Albania Gianni De Biasi, e soprattutto di Andrea Mandorlini che ha già lavorato con Sogliano a Verona. Il problema però è proprio questo. Dopo aver fatto fuori Stellone e Colantuono il Bari farà ancora pagare il conto solo ed esclusivamente al suo tecnico? Intanto sabato arriva il Frosinone. O dentro, o fuori. E i tifosi sono sul piede di guerra. La Digos sta controllando la situazione. Per ora.






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Giornalista Professionista iscritto all'Ordine da quasi 25 anni. Tanta esperienza e voglia di scrivere di calcio. Con particolare attenzione al mondo biancorosso.

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