A Pescara, probabilmente, si parrà la nobiltate del Bari. Giusto per parafrasare una famosa massima dantesca. I galletti, dopo il discusso pareggio ottenuto contro la Salernitana, dovranno dare sabato un segnale importante alle dirette concorrenti in campionato. Un girone fa bastò una prodezza di Brienza a cambiare il corso degli eventi: i tre punti raccolti al ‘San Nicola’ permisero di avviare la scalata (momentanea) verso il primo posto.
GROSSO E PESCARA, QUESTIONE DI CUORE – Ripetere qualcosa di simile in questo momento potrebbe inaugurare scenari clamorosi. L’obiettivo primario resta sempre quello di ottenere un buon piazzamento ai playoff, ma finché il secondo posto resterà così vicino…provarci non sarà mai un peccato. Lo sa bene anche Fabio Grosso: quella contro gli abruzzesi per lui non sarà una partita come le altre. Il perchè? E’ presto detto. Malgrado sia nato a Roma, l’ex difensore e campione del mondo 2006 è cresciuto a Pescara, si può considerare abruzzese a tutti gli effetti. Tra i suoi più grandi estimatori c’è Giorgio Repetto, pescarese doc, dirigente dei delfini e…suo suocero. Questione di cuore, dunque, se non un vero e proprio derby in famiglia.
DUE ‘SUPERSTITI RISPETTO AL 2013 – Missione tre punti, ancora una volta. Ottenerli non sarà facile se consideriamo le sole 5 vittorie ottenute in 21 precedenti nel capoluogo adriatico. L’ultima affermazione risale al 21 settembre 2013: 0-1 il risultato, gol di Galano al 13′. E proprio l’esterno foggiano, assieme a Sabelli, è rimasto l’unico superstite in biancorosso 4 stagioni dopo. Sul fronte opposto era in panchina Maniero, poi esploso a suon di gol e ritornato a Bari due stagioni dopo (prima annata dalle parti del ‘San Nicola’, senza sussulti, con Conte nel 2008/09).
Vedi se metti a Anderson al posto di Sabelli, e Galano al posto di Improta e Floro al posto di Nené e pure Iocolano…
SE NON GIOCA GALANO….PERDIAMO!
io ho la massima fiducia in GROSSO.
SE il presidente non vuole la A GROSSO lo accontenta .