Nené a BNP: “Un fallimento lascia il segno, ADL uomo giusto. Sono a Bari, attendo una chiamata”

La nostra intervista all'attaccante brasiliano


In attesa di una chiamata, Miguel Anderson da Silva – detto Nené – continua ad aspettare una nuova chiamata per il futuro. Che sia Bari o qualche altra squadra si vedrà. Fatto sta che il giocatore brasiliano, al momento, è nel capoluogo pugliese ed attende novità. Intervistato dalla nostra redazione, l’ex Spezia si è espresso sugli ultimi caldi mesi del calcio biancorosso…e non solo.

Buon pomeriggio Nené. Cosa ne pensa del nuovo corso societario del Bari? Ora c’è De Laurentiis…è la scelta giusta?
“Da quello che guardo e sento direi di si. Partire da zero per una città come Bari e con una persona così seria è semplicemente il massimo. Non c’è molto da aggiungere, se non felicità. Se poi avrò la possibilità di rientrare in questo progetto ben venga. Sarebbe meglio ripartire dalla C piuttosto che dalla Serie D”.

Nelle scorse settimane si è parlato di manifestazioni di interesse nei suoi confronti soprattutto da parte di diversi club di Serie C. Si è detto del Monopoli, ma anche e soprattutto del Potenza. Quanto c’è di vero?
“Non c’è stata nessuna trattativa con nessuno, almeno per il momento. Forse se ne sarà occupato il mio procuratore, ma direttamente con me non ha parlato nessuno. Ci sono stati dialoghi, pourparler…ma oltre non si è andato. Solite logiche del mercato”.

L’amarezza per quello che è successo è immensa…
“Mi è dispiaciuto tanto per tutto quello che è successo. Noi calciatori dal canto nostro abbiamo dato tutto per la causa biancorossa. Alla fine l’esito è stato sfavorevole e non lo meritava nessuno. Ci sentiamo tutti traditi da Giancaspro, non ci aspettavamo quello che poi è successo. Tutto il circolo vizioso andava evitato. In Trentino c’ero anch’io, quando ci hanno detto che era finita eravamo sbigottiti. Cercavamo di informarci in tutti i modi. Eravamo tutti convinti del fatto che una soluzione al problema sarebbe stata trovata”.

E invece fallimento è stato.

“Una notizia così lascia il segno, anche se ultimamente il calcio è anche questo. Peccato perché eravamo comunque carichi e, nonostante le varie difficoltà di rito, non vedevamo l’ora di cominciare. C’era persino l’accordo col direttore Sogliano per il mio rientro ufficiale. Tutto era stato definito”.

Dal sogno A a quello di ricominciare dalla C evitando i dilettanti. Che brutta parabola per il tifo barese…
“Già, posso solo dire che non ho davvero parole. Fa strano sentirselo dire. Passare dai playoff per la A alla D ti lascia senza parole”.

E poi, quell’infausta trasferta di Cittadella…
“Ce l’abbiamo messa tutta, nonostante questo aspetto abbia influito moltissimo. Eravamo partiti bene, il resto è purtroppo storia nota. In condizioni simili sfido chiunque. Ricordo con estremo piacere, piuttosto, il doppio confronto con i veneti in stagione regolare. Due delle partite migliori disputate”.

E adesso Nené cosa fa?
“Sono ancora a Bari. E’ qui che ho casa con la mia famiglia e mi continuo ad allenare. Non si sa mai nella vita, no? Mi tengo in forma in attesa di una chiamata”.

Grosso intanto è a Verona. Come giudica il lavoro svolto a Bari? Con lui anche Cissé, Balkovec, ed Henderson. Cosa sente di augurare a tutti loro?
“Dico che ha fatto un ottimo lavoro e che non era affatto facile se consideriamo tutte le difficoltà attraversate. Auguro a lui ed a tutti loro di proseguire con successo il progetto iniziato qui a Bari, meritano di togliersi enormi soddisfazioni. Parliamo di gente valida”.






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