Da una Coppa Italia all’altra. Se il neroverde per il Bari è (solo) una maledizione…

L'ultimo ko di coppa, lo scorso anno, maturò a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Grande prova del Bitonto


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Ieri il Sassuolo, oggi il Bitonto. Il paragone sembra assurdo, ma non è cosi a livello di competizione (la Coppa Italia, seppur in versioni differenti) e soprattutto cromatico (l’avversario neroverde). Il Bari, in entrambi i casi, è caduto. A Reggio Emilia a testa alta, dopo ieri sera bisognerà ripartire più carichi di prima. In campo, in entrambe le partite, si vede Brienza. Il dettaglio non è trascurabile e può deporre a favore…

Nulla di cui allarmarsi, per carità. Ma balzano all’occhio due dati: la difficoltà – come giustamente sostiene Cornacchini – di sostenere due impegni ravvicinati con una preparazione iniziata in ritardo e soprattutto la differenza, evidente, tra titolari e seconde linee dei galletti. Il livello qualitativo cambia e si fa sentire. La manovra è stata poco fluida e non sembra ancora al top della forma Di Cesare. Poco ispirato sotto porta Pozzebon, ma l’ex Catania non è stato il solo  a steccare.

La sconfitta, in questi casi, è salutare. La Serie D, sarà bene ricordarlo, non potrà essere sempre tutta rose e fiori. Sul piano psicologico ogni avversaria andrà affrontata con la miglior concentrazione possibile, aldilà della qualità – comunque enorme – dell’organico per la categoria. Vanno dunque fatti tanti complimenti al Bitonto: un successo meritato e figlio di annate di ottima semina. I neroverdi potranno recitare un ruolo di importantissimo piano nel girone H ed un assaggio delle loro potenzialità è stato già stato dato nella trasferta di Taranto. E poi uno come Picci sa sempre come segnare e vincere. Non solo contro il Bari…






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Collaboratore ed aspirante Pubblicista. Si occupa di qualsiasi argomento attinente al calcio di Bari e Provincia

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