Cornacchini: «Il referendum su di me fa sorridere! A Francavilla ci sarà da soffrire. Formazione? C’è sempre qualcosa di nuovo…»

Le dichiarazioni del tecnico barese alla vigilia della gara di Francavilla Fontana


BARI – Aria di derby per il Bari che domani giocherà nel brindisino, allo Stadio “Giovanni Paolo II” contro la Virtus Francavilla per la 5a giornata di serie C. Alla vigilia del match, Giovanni Cornacchini ha tenuto la solita conferenza stampa durante la quale ha cercato di non caricare troppo di tensioni un appuntamento che sa bene essere comunque molto importante. «Rispetto a quella contro la Reggina sarà una gara diversa. Dobbiamo provare a fare la partita nella maniera giusta – ha esordito l’allenatore biancorosso – sbagliare il meno possibile, essere aggressivi, correre e cercare di fare risultato. Dobbiamo vincere? Tutto nella vita va affrontato con la serenità giusta. Il derby? Per me è una gara come tutte le altre e cioè complicata Quello brindisino è effettivamente un campo difficile dove ci sarà da soffrire e loro non vedono l’ora di affrontarci. Per loro è facilissimo preparare la partita».

Quanto alla formazione il tecnico preferisce restare vago: «Non so, vedremo. C’è sempre qualcosa di nuovo. Il turnover in vista di tre gare ravvicinate? Ci potrebbe stare anche perché abbiamo avuto qualche difficoltà. Faccio di volta in volta delle valutazioni e trovo delle soluzioni, giuste o sbagliate che siano, ma poi è sempre il campo a dare la risposta. Quando si vince si evidenziano i pregi, quando si perde no, è normale. L’esperimento della difesa a 3? Procede bene, ma non è quella la questione. Ci vuole solo serenità, continuare a lavorare e darsi tutti da fare in maniera seria e professionale. Se ci sono i valori, e ci sono, alla fine escono fuori. So che non ce ne sia tanto, ma ci vuole solo un po’ di tempo. Per trovare la migliore condizione atletica siamo sulla strada buona, mentre a livello di sviluppo di gioco siamo un po’ indietro per una serie di motivi. In settimana abbiamo anche provato il sintetico per capire le difficoltà che troveremo domani. Gli allenamenti vanno sempre bene in settimana, ma a volte capita di non fare la partita giusta la domenica. Il calcio non è una scienza giusta. Ci sono dinamiche che non si possono studiare, ma che bisogna essere bravi a capire».

Spesso è accaduto che i cambi in corso abbiano giovato alla squadra e che il risultato si sia poi riusciti a raddrizzarlo proprio grazie alle forze fresche. «Non è un caso – ha confermato il mister dei galletti – quando si tratta di affrontare una squadra meno forte, la possibilità di avere delle ottime seconde scelte ti può permettere di poter dare una svolta alla gara e addirittura riuscire a vincere. Un’ulteriore conferma della qualità e quantità della rosa».

Cornacchini si, Cornacchini no, un refrain al quale ormai al 54enne di Fano si è ormai abituato: «Mi fa sorridere assistere alle interviste nelle quali si chiede ai tifosi se sono d’accordo sulla mia permanenza. E’ la prima volta che mi capita di essere al centro di un referendum! Tra l’altro non credo che siano tutti professori coloro i quali rispondono. Questo è stimolante a fare ancora meglio e non sono affatto arrabbiato. Da parte mia però il sangue è “caliente” e, se c’è da battagliare, lo faccio. Le critiche vanno comunque assorbite se vuoi allenare in una piazza come questa ».

Antenucci e Ferrari sono apparsi un po’ troppo isolati lì davanti in occasione della gara contro la Reggina e Cornacchini ha una sua chiave di lettura: «Non siamo partiti con l’idea di lasciarli soli. Abbiamo preparato la partita in un certo modo considerando che loro giocavano a 3 in difesa. Anche Reginaldo e Corazza affrontavano un reparto arretrato a 3 e si sono mossi diversamente. E’ una questione di sacrificio, di coraggio di andare nell’uno contro uno e di serenità. Dobbiamo essere più propositivi e andarli a prendere alti, ma questo ti crea maggiore campo da coprire dietro e, se vai in difficoltà, nasce un pizzico di paura che invece non bisogna avere. Sulla carta la cosa è facile, un po’ più difficile è riproporla nella pratica. Sono convinto che quando scatterà qualcosina dentro, riusciremo a farla. Non si vince solo  perché ti chiami Bari».

A chi gli ha chiesto in quale percentuale questo Bari lo abbia costruito lui, la risposta è stata molto realistica: «In Italia solo Conte è l’unico allenatore che può fare scelte sulla propria squadra! Uno deve lavorare con chi ti mettono a disposizione. Ho una rosa ampia e diverse scelte».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

25 Comments

  1. Non c’è nulla da ridere Cornacchini, il popolo Barese dopo quanto visto con i propri occhi che non sei all’altezza, ha il diritto di criticare il tuo operato mediocre, per me e tanti altri devi cambiare aria, un consiglio, dimettiti, ti ricorderemo solo come un buon allenatore di serie D, forse 🤔

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