Bari, parla il DS Romairone: «Contento del mercato. Cianci? Grande colpo! Ci mancano i tifosi, la curva farebbe gol da sola…»


Il giorno dopo la chiusura del mercato invernale e alla vigilia del match contro la Cavese, Giancarlo Romairone, direttore sportivo del Bari, ha tenuto una conferenza stampa in presenza per spiegare le scelte effettuate dal club.

«Sono una persona pratica – ha esordito il genovese – e credo che mai come in questo momento si debba parlar poco e fare tanti fatti. In questa società c’è tanta chiarezza e nell’ultima conferenza stampa dissi che c’era qualche giocatore scontento che ambiva a giocare un po’ di più e che avrebbe fatto scelte personali. Sono arrivati due giocatori di spessore e un giovane. Abbiamo preso un difensore mancino ed un esterno tra i più forti della categoria. Al termine di una operazione molto complessa con tante società e figure in gioco, abbiamo infine fatto un capolavoro portando a Bari un barese, tra l’altro ex capocannoniere del torneo. Un giocatore di spicco che rappresenta il miglior acquisto che si potesse fare. Abbiamo voluto migliorare nei ruoli per i quali nel girone d’andata si erano manifestate delle carenze. Maggio? Un’operazione mai esistita. Anderson? L’affare è purtroppo sfumato e mi dispiace non sia andato in porto. Sono comunque contento del nostro mercato e non porto a Bari giocatori non funzionali e non utili alla causa. Sono convinto che la squadra sia forte e abbia almeno due giocatori di livello per ruolo. Tutto è quotidianamente migliorabile. Il nostro obiettivo è fare il meglio possibile, a partire dalla gara di domani contro la Cavese».

A chi gli ha fatto notare che la capolista si allontani sempre più in classifica e che nella scorsa gara a Teramo mister Auteri abbia avuto a disposizione pochi attaccanti e poche alternative, il 50enne ligure ha spiegato il proprio punto di vista: «Sono aumentati i punti di distacco dalla Ternana, ma non perché manchino gli attaccanti. Cianci ha avvertito un problema al piede gonfio e domenica scorsa non ha potuto più giocare. Sono stati sbagliati ben 5 rigori. E’ chiaro che tutto ha portato ad allungare il divario tra noi e gli umbri, ma solo chi è piccolo e fragile viene schiacciato da queste situazioni. Chi è invece convinto di quello che fa ed è sicuro che il lavoro certosino paghi, è conscio delle difficoltà di tutti i giorni. Le cose che ci stanno accadendo le vedo come opportunità di crescita, tenendo conto che questa sia una  società giovane, di appena due anni, che ha una grande prospettiva di crescita. Il domani si costruisce oggi, senza pensare ai singoli episodi. Io vengo da un altro tipo di calcio e credo che sia più importante sudare la maglia che scrivere un post con frasi ad effetto sull’averla onorata o farsi fotografare mentre la si bacia».

Il discorso si è poi incentrato su un grosso handicap che sta penalizzando i galletti più degli altri: «Una cosa ci manca clamorosamente e cioè il pubblico. Se fossero presenti allo stadio ci darebbero sostegno ed eventualmente, solo dopo, le critiche. La curva farebbe gol da sola quando gli avversari ricorrono alle barricate. In questo momento dobbiamo stare zitti, correre e vincere le partite. Questa è la ricetta. E il miglioramento passa anche dai momenti delicati. A Carpi persi la Serie A a causa di due rigori sbagliati nella penultima partita da uno stesso giocatore. Voglio sottolineare che, col nostro percorso, saremmo primi in tutti i gironi. Non facciamoci avvelenare da un qualcosa più grande di quello che si può fare. Non siamo costanti? Si sappia che all’interno non facciamo passare alcun errore o atteggiamento sbagliato. Chi al momento è con noi ha la professionalità per accettare questa continua richiesta di miglioramento. I conti li faremo alla fine e, per esperienza, quadrano sempre».

Subito dopo, l’ex Chievo e Carpi ha voluto chiarire anche qualche altro concetto: «A Teramo abbiamo sbagliato un rigore e poi abbiamo fallito una mezz’ora. In dieci uomini abbiamo avuto una reazione poco lucida e isterica. Non mi è piaciuto l’atteggiamento in occasione dei due rigori parati da Frattali. Non si può commettere due volte lo stesso errore, mi auguro che questo sia uno spunto per migliorare. Mancano ancora 16 partite e quindi non posso dire se arriveremo primi o ai play off. Non dobbiamo sempre andare nelle pieghe delle cose. Per ottenere i risultati, c’è bisogno di soffrire. Io voglio solo che la squadra batta la Cavese e corra forte. Possiamo raggiungere ancora l’obiettivo che ci siamo prefissi».

Quanto ad eventuali prossime operazioni societarie: «Con due giocatori per ruolo, siamo coperti e quindi non ci rivolgeremo al mercato degli svincolati. In questa società c’è programmazione e in agenda abbiamo il rinnovo dei contratti di Maita e Marfella. La società ha dichiarato di voler confermare gli investimenti e la progettualità iniziale».

In chiusura, il dirigente della società biancorossa ha parlato anche del mister: «Il presidente ha già espresso la propria fiducia nei confronti di Auteri. Col mister ho un rapporto molto diretto e schietto, a volte anche a tinte forti. La società è presente, poi lui ha responsabilità delle scelte e di come imposta la squadra. Bari merita professionalità assolute e abbiamo l’obbligo di migliorare sempre più».






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