Carrera: «Squadra unita e attaccata alla maglia. Vittoria dedicata a Ciofani. Nel finale ho detto a Cianci…»

Le dichiarazioni dell'allenatore biancorosso al termine del derby contro il Foggia


BARI – Al termine della gara vinta di misura dal Bari contro il Foggia, valevole per l’ottava giornata di ritorno del girone C del campionato di serie C, Massimo Carrera si è presentato raggiante nel post gara per tenere la sua consueta conferenza stampa ed analizzare a caldo il derby.

«Penso che sia stata una grande partita – ha esordito l’allenatore del Bari – a dimostrazione di una squadra unita, che ha voglia di soffrire e che ha mostrato attaccamento alla maglia giocando lunga parte del match in  10. Voglio veramente fare un grande applauso ai ragazzi. Questa è la strada giusta e dobbiamo continuare così. Vorrei dedicare la vittoria a Matteo Ciofani le cui condizioni non conosco ancora con certezza. Che si possa riprendere al più presto».

Dopo l’espulsione di Maita, il mister dei biancorossi non ha effettuato alcun cambio e non ha arretrato i suoi uomini a dimostrazione di una mentalità vincente. «Se avessimo fatto un cambio – ha confermato e sottolineato il 56enne di Pozzuolo Martesana – ci saremmo abbassati troppo in difesa e quindi avremmo potuto rischiare di più. La squadra ha certamente percepito questo segnale, ma l’importante è aver visto il sacrificio di tutti. A me non piace parlare del singolo giocatore, ma è stato bravo ad esempio Antenucci a rivestire il ruolo di centrocampista. Il mio è però un elogio collettivo, esteso a tutto il gruppo».

Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “San Nicola”: «Quando rimani in dieci non è semplice fare la partita. Abbiamo sofferto qualche loro cross, ma il Foggia non ha quasi mai tirato in porta. Ha avuto una mezza occasione. Noi, fino a quando nel primo tempo abbiamo giocato undici contro undici, abbiamo fatto una buona partita e abbiamo avuto delle occasioni per fare gol. Il problema è che se non riesci  a buttarla dentro, poi diventa difficile».

In vista della trasferta infrasettimanale contro la Juve Stabia, si prevede l’ennesima emergenza legata agli indisponibili, ma questo non preoccupa eccessivamente il tecnico dei galletti che la prende con la consueta filosofia: «Maita non potrà essere della gara, ma non ci sono problemi. Al suo posto giocherà un altro calciatore e scenderemo in campo sempre in undici uomini. Di Cesare? Non so se potrà giocare mercoledì. Valuteremo in questi due giorni insieme allo staff medico. Purtroppo accusa ancora un po’ di fastidio quando allunga la falcata e quindi vedremo se potrà essere impiegato».

L’emergenza suggerirebbe di pensare  a qualche rinforzo da pescare tra gli svincolati, ma su questo argomento il lombardo continua ad essere diplomatico: «Non è semplice trovare sul mercato in questo momento dei giocatori che siano in grado di alzare l’asticella. Valuteremo un attimino insieme al presidente il da farsi e, se ci sarà modo di intervenire, lo faremo volentieri. Altrimenti arriveremo al termine della stagione con questo gruppo».

Nel finale ha avuto modo di avere un dialogo scherzoso con Cianci: «Dieci minuti prima, gli avevo chiesto come stesse e lui mi ha risposto che stava bene. Poi l’ho visto zoppicare in preda a i crampi (ride n.d.r.). I miei giocatori sono come dei figli e quindi li tratto come tali. Bisogna trovare il modo sia di scherzare con loro che di sgridarli quando serve».

L’ultima battuta ha riguardato le sensazioni provate durante il derby: «E’ sempre una partita di calcio e quindi bisogna essere felici. il calcio deve essere allegria con un po’ di fantasia. E’ chiaro che durante la gara c’è stata un po’ di adrenalina e di tensione, ma il mio compito è anche quello di dare tranquillità ai giocatori in campo».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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