Ha appena rinnovato col Bari. Il destino di Raffaele Bianco sarà ancora legato con quello dei galletti fino al 2023 ed è proprio il centrocampista casertano a esternare la propria felicità per l’accordo raggiunto: «Sono contento di poter continuare questa avventura in biancorosso. E’ stato facile per me prendere questa decisione e aiutare così la Società. Inizialmente non erano questi gli intendimenti e sono ancor più felice che abbiano cambiato idea e che abbiamo voluto dimostrare stima nei miei confronti. Anche la mia famiglia si trova molto bene a Bari. Non sono un tipo social, non mi piacciono le ‘cerimonie’, ho sempre preferito il lavoro, a testa bassa. Poi in campo si può fare bene o meno bene, ma quello che non deve mai mancare è il massimo impegno».
I progetti del 34enne campano sono chiari e le sue parole lo dimostrano: «Felice dell’attestato di stima e ancor di più di aver fatto un passo verso la Società in un momento storico complicato. Guardiamo al futuro con fiducia, si va avanti insieme e spero davvero di poter raggiungere insieme quello che ci siamo prefissati. Per molti di noi c’è un’opera incompiuta. E’ normale che ci sia delusione, all’interno dello spogliatoio, così come tra i tifosi. Siamo consapevoli di quello che si deve e non si deve fare. Arrivando al Bari avevamo una missione e vogliamo completarla. Tutte le nostre energie sono rivolte verso questo scopo.
Quanto al tecnico: «Mister Mignani è una persona per bene che sta cercando di trasmetterci le sue idee dal primo giorno, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare. Si è posto in una maniera eccezionale, stiamo seguendo le sue indicazioni e sono certo faremo bene perché la base di questa squadra è forte».
L’ultima battuta del numero #8 dei galletti, come si legge nell’intervista pubblicata sul sito ufficiale del club biancorosso, ha riguardato i tifosi: «Tornano i tifosi allo stadio e per noi cambia il mondo. Averli al nostro fianco è una spinta ulteriore, ci trasmettono tanto ed è un grosso vantaggio per noi. Starà a noi riconquistare la loro fiducia, far sì che siano sempre di più sugli spalti e possiamo farlo solo attraverso il gioco, le prestazioni. Come sempre sarà il campo a parlare, ma sono certo, perchè ci sono passato, che quando tutte le componenti saranno unite, sarà una logica conseguenza che l’entusiasmo esploderà. Dopo un’annata difficile come quella passata, normale ci sia diffidenza e dovremo essere noi a far riaccendere la scintilla e far si che sia l’anno della rinascita sportiva».
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