Pucino: «Avremmo dovuto dare un altro segnale al campionato e a noi stessi, venendo meno anche nell’entusiasmo. Può capitare di andare sotto, ma il Bari…»

Le dichiarazioni del difensore biancorosso al termine della gara persa 1-0 contro la Juve Stabia


Al termine della gara giocata al “Romeo Menti” tra Bari e Juve Stabia, a presentarsi davanti ai microfoni dei giornalisti per i biancorossi è stato Raffaele Pucino che ha così commentato la sconfitta di misura rimediata in campo: «Non abbiamo subito chissà quanto. Loro erano abbastanza compatti e chiusi tanto da consentirti solo il palleggio da dietro. Non aspettavano altro che noi sbagliassimo qualcosa per poi ripartire. Nella ripresa poi, si sono messi tutti sotto la linea della palla, con grande spirito di sacrificio, correndo molto e mettendoci in difficoltà. Avremmo dovuto armarci un po’ più di pazienza sebbene riuscissimo a muovere la palla. Talvolta, quando abbiamo forzato la giocata, abbiamo anche perso delle palle importanti che hanno permesso agli avversari di ripartire e di prendere fiducia mentre noi progressivamente la perdevamo. Abbiamo gente di gamba e loro, anche con un uomo in più, fino al novantesimo ci hanno rincorso. Questa è una cosa comunque importante».

A chi gli ha chiesto un giudizio più approfondito, il difensore casertano ha risposto con equilibrio: «Quando ci rivedremo ad inizio settimana col mister, analizzeremo quanto accaduto e cosa non sia andata oggi. Credo che a freddo si possano fare delle valutazioni sbagliate. Venivamo da una vittoria importante in casa contro la seconda in classifica, dando prova di forza, e siamo consapevoli di non aver fatto oggi la partita che avremmo dovuto fare. Avremmo dovuto dare un altro segnale al campionato e a noi stessi, venendo meno anche nell’entusiasmo che invece abbiamo dimostrato più nelle prime partite, nelle quali si è visto un Bari spregiudicato che si divertiva. Oggi abbiamo iniziato un po’ col braccino corto… ».

Secondo il numero #25 dei galletti non è veritiera la considerazione che, alla luce di quanto accaduto a Castellammare di Stabia, la sconfitta contro la Virtus Francavilla non sia bastata come lezione: «Non avevamo bisogno di lezioni e la gara di Francavilla l’avevamo ormai già messa alle spalle. Credo che la partita contro il Catanzaro abbia dimostrato quanto questa squadra abbia saputo reagire dopo una batosta del genere. In realtà, nella ripresa siamo rientrati in campo un po’ demoralizzati perché forse ci aspettavamo altro, però le partite durano 95 minuti e può capitare di andare sotto. Una squadra come il Bari deve avere quella forza e quella sfacciataggine di rientrare in campo e di ribaltare il risultato, com’è successo contro la Turris. All’inizio del secondo tempo, in quella sfida, ci siamo ripresi in due minuti e avremmo potuto fare tre gol».

Il il 30enne ex Ascoli si è congedato ammettendo qualche difficoltà anche in fase di ultimo passaggio: «Negli ultimi dieci minuti abbiamo dimostrato di avere voglia e determinazione di far gol. In 10 forse non avevamo più niente da perdere, siamo diventati più spregiudicati e siamo riusciti a creare di più. Credo che il Bari debba fare questo dal primo minuto perché abbiamo le qualità per riuscirci. Una partita non può però cancellare tutte le cose buone che abbiamo fatto in queste partite, anche se credo che si debba migliorare, a prescindere dalle vittorie o dalle sconfitte. Ad esempio non dobbiamo servire i nostri attaccanti con delle palle alte, ma dare loro delle palle facilmente giocabili. Non è questo che ci chiede il mister».






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