Nel post gara del match giocato dal Bari a Palermo, valevole per l’ultima giornata di serie C e terminata 0-0, Michele Mignani ha tenuto la sua consueta conferenza stampa per analizzare a caldo la partita.
«Sono orgoglioso dei miei ragazzi – ha esordito l’allenatore del Bari – abbiamo fatto una grande partita, su un campo che sapevamo essere difficile. Incontravamo una squadra ferita nell’orgoglio perché era reduce da una sconfitta in un derby per loro molto importante, ma noi siamo entrati in campo con determinazione e con la solita voglia di fare la partita. Vedo crescere questa squadra sempre più e oggi siamo andati oltre le difficoltà. Giocare il secondo tempo in 10 non era facile, ma abbiamo gestito la gara e andiamo via con tanta soddisfazione, orgoglio ed un pizzico di rammarico perché forse abbiamo avuto le occasioni più pulite per vincere il match».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “Barbera”: «I ragazzi hanno fatto una partita di sacrificio, a partire dal capitano che è stato un esempio anche oggi per tutti gli altri. Anche quelli che sono entrati dovevamo fare una partita del genere perché il Palermo è una squadra composta da giocatori di qualità. Ci abbiamo messo tanto ordine, tanta corsa e tanta voglia di ripartire nel momento in cui ce n’è stata la possibilità. I miei giocatori più tecnici hanno corso come dei mediani, mettendosi a disposizione della squadra? E’ un grande segnale! Un segnale che evidenzia il nostro spirito di gruppo, la nostra voglia di far risultato e di avere un atteggiamento positivo nei confronti di quello che è il nostro obiettivo. Se vogliamo vincere le partite, abbiamo bisogno di questo tipo di atteggiamento. Nessuno si deve risparmiare! Tutti hanno combattuto e dato ogni goccia di sudore che avevano in corpo. Lo stanno facendo dall’inizio del campionato e avevano voglia di dimostrare anche oggi che siamo forti. Secondo me il Palermo lo ha capito. E’ normale che tutto ciò renda felice un allenatore».
A chi gli ha chiesto un giudizio sul girone d’andata dei suoi, l’ex Modena e Siena non ha avuto esitazioni: «Sono soddisfatto di come si sia conclusa questa prima metà del campionato. Non possiamo dimenticare quello che è successo nel ritiro di campionato, nel mercato che si è chiuso a campionato già iniziato. Quello che conterà di più sarà però ciò che succederà alla fine. Non c’è tanto tempo per stare tranquilli perché mercoledì si gioca un’altra partita importante che dà inizio al girone di ritorno. Inizia praticamente un altro campionato perché tutte le squadre saranno ancora più accanite, avranno un obiettivo e saranno meno spensierate rispetto all’inizio del torneo. Consideriamo infine che molte squadre si rinforzeranno in sede di mercato. Noi dobbiamo continuare a lavorare, a credere in quello che stiamo facendo, mantenendo il solito equilibrio, senza guardare gli altri. Dobbiamo guardare a noi stessi e disputare partite come quella di oggi, come quella della settimana scorsa e come quella di Avellino. Se riuscissimo a dare continuità di prestazione, sicuramente continueremmo a fare risultati».
Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione a proposito dell’espulsione di Terranova: «Non mi fate parlare di questo episodio. Dal campo non so giudicarlo. Facciamo in modo che questo episodio ci dia ancora più forza per il proseguo del campionato. Nel momento in cui siamo rimasti in dieci, avrei potuto scegliere tante cose, però siamo abituati a giocare con una linea difensiva a 4 e un centrocampo a 3. Ho preferito quindi rinunciare ad un attaccante come Paponi, che comunque aveva fatto bene fino a quel momento, per lasciare in campo due giocatori di qualità che ci tenessero la palla. Bisogna fare i complimenti a Gigliotti perché non era facile entrare dopo tanto tempo che non giocava una partita come questa. Ha offerto una grandissima prestazione».
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