Mignani: «Abbiamo giocato anche con personalità e qualità, ma un pizzico di fortuna è servito! Il mercato? non vogliamo sbagliare e confido nel direttore… »

Le dichiarazioni dell'allenatore biancorosso al termine del match contro il Perugia


Nel post gara del match giocato dal Bari in casa del Perugia, valevole per la terza giornata del campionato di serie B, Michele Mignani ha tenuto la sua consueta conferenza stampa per analizzare a caldo la partita.

«Questa vittoria ha un gran bel sapore – ha esordito l’allenatore del Bari – perché sotto certi aspetti abbiamo fatto bene nelle prime due partite e abbiamo ricevuto complimenti senza fare molti punti. Quella di oggi è stata secondo me la partita delle 3 che mi è piaciuta di meno. Abbiamo guadagnato tre punti importanti che ci proiettano all’interno di un campionato difficilissimo, fatto di partite tostissima, anche sotto l’aspetto fisico. Questa vittoria deve anche farci capire quanto sia dura portare a casa tre punti. Dobbiamo continuare a lavorare sulle cose che abbiamo fatto meno bene. Dobbiamo essere contenti, ma allo stesso tempo pensare che siamo solo a terza giornata. Ce la godiamo e prepariamo bene la prossima».

Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio la serata vissuta al “Renato Curi”: «Nei primi 20-25 minuti siamo stati in campo con personalità e con qualità, nonostante il campo non fosse perfetto, ma questa non vuol essere un’attenuante. Tutto ciò è stato positivo perché avevamo di fronte una squadra forte. Dopo il vantaggio ci siamo abbassati e abbiamo sofferto i cambi di gioco. Sapevamo che loro cercavano quello e cercavano la profondità degli attaccanti e noi, per non lasciare da soli i due centrali nel due contro due, arrivavamo un po’ tardi. Loro erano anche molto alti e ricorrevano a continui cross per sfruttare la struttura fisicità che rappresenta un po’ la loro forza. Ho pensato anche a cambiare qualcosa però siamo troppo abituati a lavorare in questo modo e avevo paura a fare variazioni. In alcune occasioni siamo stati fortunati, in altre ci siamo arrangiati e con un pizzico di fortuna abbiamo vinto. A volte bisogna pensare ad essere meno belli. Talvolta vinci delle gare in cui magari hai fatto meno bene e altre volte non vinci gare in cui meriteresti. In cosa siamo stati bravi? Nelle ripartenze che erano uno dei nostri difetti più grossi. In queste partite ci stanno riuscendo con più qualità».

Secondo il 50enne di Genova la sua squadra ha mostrato in terra umbra un discreto atteggiamento operaio che talvolta è fondamentale per portare a casa il risultato: «Per buoni tratti della partita avremmo potuto di gestire meglio la palla in modo da recuperare e da far correre gli altri. In questa partita abbiamo corso noi e questo però è un abito che ogni tanto dobbiamo mettere. Ci sono abiti da ballo e abiti da lavoro e oggi c’era da indossare quello del lavoro. I ragazzi sono stati bravi a interpretare la partita in questo modo. In questo campionato trovi avversari con qualità tecnica e fisicità e le partite sono piene di occasioni e di episodi, sia a tuo favore che a tuo sfavore. Noi dobbiamo probabilmente ancora entrare con tutti e due i due piedi, con la testa e con il corpo in questo campionato per capire meglio ciò che possiamo evitare. Oggi ci siamo fatti fregare anche un paio di volte su rimesse laterali. Se pensiamo che sia sufficiente quello che stiamo facendo, sarà sempre dura».

A chi gli ha chiesto delle scelte fatte e di due singoli in particolare, l’ex Modena e Siena ha risposto con la solita diplomazia: «Botta è un giocatore come gli altri, come lo è Bellomo che ha giocato oggi e come lo è D’Errico che oggi è entrato. In base alle idee che ho della squadra avversaria e in base a quello che vedo in settimana, faccio delle scelte. Io non taglio teste e prendo in considerazione una rosa di 24-25 giocatori che per me sono utili alla causa. D’Errico? E’ da un po’ che lo vedo bene e lo vedo con la testa giusta. E’ un giocatore che ha forza nelle gambe ed era adatto in una partita come questa. Quando c’era da essere aggressivo sui quinti avversari e quando c’era da ripartire, l’ha fatto bene. La cosa che più mi è piaciuto di lui è stata l’atteggiamento che, sotto certi aspetti ,può essere una cosa normale, ma che ho apprezzato tanto dopo​ che è stato fuori per diverso tempo. Significa che vuol stare con noi e vuole conquistare il posto».

Il tecnico dei galletti si è congedato con un accenno al mercato ormai alle battute finali: «Ci stiamo rompendo la testa per cercare di non sbagliare quello che serve per completare questa rosa e ci rompiamo la testa da un mese, ma non è facile. Non si prendono i giocatori tanto per prenderli e quindi ogni giorno facciamo delle valutazioni. Penso che qualcosa di buono il direttore riuscirà a farla perché lui capisce di calcio e queste partite giocate ci sono servite anche per vedere quello che abbiamo e ciò che serva per completare la rosa».






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