Longo: «Sbagliato l’approccio e prestazione che mi sorprende! Che rabbia quei gol su palle inattive. La rosa va rinforzata. Un grazie ai tifosi…»

Le dichiarazioni dell'allenatore biancorosso al termine del match contro la Juve Stabia


BARI – Nel post gara della partita d’esordio persa malamente dal Bari per 3-1 contro la Juve Stabia, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il negativo risultato finale.

«Quella di stasera è stata una prestazione che sorprende tutti ed anche me – ha esordito l’allenatore del Bari – perché non c’è mai stato fino ad ora neanche un allenamento che questi ragazzi abbiano sbagliato come intensità e come approccio. Non avevamo avuto nessuna avvisaglia fino ad oggi di poter fare questo tipo di prestazione. Anche in questo precampionato e in occasione della partita contro la Cremonese in Coppa Italia non avevamo mai sbagliato una partita sotto l’aspetto dell’atteggiamento. Ci vuole quindi equilibrio».

Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio la serata vissuta al “San Nicola”: «Quando entri in campo e non hai quell’energia e quella reattività mentale che ti portano a predisporti a leggere la giocata prima e ad anticiparla, diventi più lento e più prevedibile. Facendo il computo delle occasioni, appare evidente che siamo andati sotto nel primo tempo grazie a due palle inattive. Non voglio però alibi perché le due palle inattive sono frutto di quello che abbiamo messo in campo. Nei duelli loro arrivavano sempre prima di noi e quindi sono sicuro che se non avessimo preso gol su azioni da fermo, piano piano l’avremmo preso giocando con quel tipo di atteggiamento mentale. Credo che nel secondo tempo sia andata meglio perché c’è stata la reazione di una squadra che si era resa conto di aver approcciato la partita nel modo sbagliato e che aveva quindi voglia di cercare di recuperare».

Quanto proprio ai due gol incassati su palle inattive: «Secondo me sono frutto di disattenzione, di concentrazione e di un atteggiamento sbagliato. Non c’è stata la percezione e l’attivazione mentale corretta. La cosa che mi da’ molto fastidio è che le marcature erano state ben assegnate e qualcuno evidentemente non ha marcato al meglio. Eppure sulla maglia degli avversari c’è scritto bello in grande nome e cognome di un giocatore! Sono un allenatore e mi prendo sempre le responsabilità, alle quali non mi sottraggo mai».

Secondo il 48enne piemontese, c’è un aspetto mentale da non sottovalutare: «E’ normale che, andando sotto per 2-0 in casa, non ha fatto certamente bene avvertire il fardello mentale delle aspettative e l’esigenza di far bene, ma c’è una spiegazione molto chiara a questa sconfitta e consiste nel nostro approccio sbagliato. Quando non metti dentro quello, secondo me l’aspetto tattico passa in secondo piano. La Juve Stabia ha avuto un impatto diverso sulla partita ed ha avuto più energia di noi. Loro sono arrivati per primi sulla palla ed hanno vinto i duelli per una questione proprio di reattività, di gamba, di testa e di mentalità. Questo non ce lo possiamo permettere assolutamente, così come avevo già detto prima della partita ai ragazzi. Questa è la base. Sapevamo del tipo di approccio che avrebbero potuto avere gli avversari, reduci da un anno di lavoro e forti di un grande entusiasmo».

A chi gli ha chiesto se si fosse aspettato che la Juve Stabia cambiasse modulo, l’ex Como ha risposto senza esitazione: «Sapevamo che loro giocavano col 4-3-1-2, ma studiando anche le partite dell’anno scorso, durante la settimana avevamo preventivato alla squadra che i campani avrebbero potuto giocare col 3-5-2, lasciando giocare il difensore centrale, come hanno fatto proprio contro di noi stasera».

Il torinese ha poi inevitabilmente parlato di mercato e di un paio di singoli: «Sappiamo tutti che la rosa vada rinforzata e lo dico con la massima tranquillità. Mancano ancora due settimane alla fine del mercato e credo che la società e il direttore opereranno  per cercare di mettere dentro dei giocatori che alzino il nostro livello qualitativo. Novakovic? Naturalmente sta ritrovando la condizione. E’ arrivato dopo e in questi casi si è costretti un po’ ad inseguire. A causa della sua mole, ha bisogno di lavorare, ma noi lo reputiamo un potenziale titolare perché è un giocatore che ci può dare tanto ed occupa bene l’area di rigore. Ti può creare spazi perché ha caratteristiche differenti e quindi può assolutamente coesistere con un trequartista come Sibilli alle spalle. Speriamo entri il prima possibile in condizione per avere una continuità di almeno 60-70 minuti. Sibilli? Ha avuto una distorsione alla caviglia non di grande entità, ma non dovrebbe essere nulla di grave».

Il tecnico dei galletti si è congedato con un ringraziamento sentito al pubblico: «Ringrazio i tifosi perché le 20.000 presenze il 17 di agosto fanno capire l’importanza che ha questa piazza. Resta il dispiacere di aver offerto una brutta prestazione che  sicuramente non era nella nostra volontà. Chiedo loro di stare vicini alla squadra perché anche i momenti difficili e le situazioni più complicate si possono risolvere insieme. Posso però capire tutti i loro malumori e i loro dissensi. Oggi, dopo una partita del genere, era normale prendere i fischi, ma devo dire che durante la partita, anche sul 2-0, i nostri sostenitori non hanno mai smesso di incitarci e questo è stato fondamentale».






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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