Caserta: «Non era semplice, ma ci abbiamo creduto fino alla fine. La società non mi ha lasciato da solo. I ragazzi lavorano sodo e mi dispiaceva vederli in difficoltà. Questa pausa…»

Le dichiarazioni dell'allenatore biancorosso al termine del match contro il Padova


BARI – Nel post gara della partita vinta dal Bari in casa contro il Padova, Fabio Caserta ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo il risultato finale.

«Belli o brutti, oggi era importante vincere – ha esordito l’allenatore del Bari – la squadra ci ha creduto fino alla fine e oggi non era assolutamente facile. Non c’era fluidità nel gioco? Sfido chiunque volesse all’inizio della partita un Bari bello e spumeggiante che tornasse a casa con zero punti. Staremmo qui a parlare di altro. Oggi era importante soprattutto fare la prima vittoria contro una squadra che stava facendo un buon inizio di campionato e, nonostante le nostre difficoltà, l’abbiamo portata a casa. Perché sono arrivato tardi in conferenza stampa? Perché mi sono un seduto a riflettere un po’…».

Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “San Nicola”: «Abbiamo fatto l’analisi della partita e, per come la vedo io, nel primo tempo abbiamo fatto anche bene e abbiamo avuto due o tre occasioni per poter andare in vantaggio. L’unico rischio vero lo abbiamo corso sul tiro di Lasagna al 45′. Nel secondo tempo, come capita spesso, prendiamo gol da un’azione, da una lettura errata individuale, e poi diventa tutto più complicato. Sebbene alla fine abbiamo concesso solo qualche ripartenza al Padova, sicuramente non c’è stata più fluidità nel gioco e abbiamo sbagliato tanti palloni in uscita».

Secondo il 46enne di Melito di Porto Salvo i tre punti non possono magicamente dissolvere le nubi che si sono addensate in questo avvio di torneo, ma sono un buon segnale incoraggiante: «Io non credo che una vittoria ti possa cancellare o mettere da parte le difficoltà, anzi. Penso che sia però un fattore positivo l’aver centrato la vittoria nelle difficoltà. Abbiamo ancora tanto da lavorare e qualche calciatore dal punto di vista fisico per vari motivi ancora non sta bene. Quando poi, dal punto di vista fisico, ti viene a mancare qualche giocatore importante, ne risente un po’ tutta la squadra. Alcuni elementi sono arrivati in ritardo di condizione perché parecchi sono arrivati l’ultimo giorno di mercato, parecchi hanno avuto qualche problemino fisico prima e quindi non si sono allenati come si allena la squadra. Quando entri e non hai il ritmo perché non hai fatto la preparazione, diventa tutto più complicato. Abbiamo dei giocatori che hanno esperienza, hanno vissuto anche campionati importanti. Quindi mi aspetto tanto da loro perché in questi momenti bisogna che tirino fuori qualcosa in più. In momenti un po’ particolari come questo, bisogna avere la lucidità e l’esperienza di superare le difficoltà tutti insieme. Non è però semplice per i ragazzi! Sono stato calciatore e da fuori sembra tutto facile. Ci è mancata la lucidità, ma la squadra voleva a tutti i costi ottenere una vittoria per tanti motivi. ci tenevamo perché era un momento di difficoltà, perché ci sono state tante voci e quindi la squadra si è unita ancora di più. Al di là di tutto, della bellezza o meno, Io credo che la squadra abbia voluto a tutti i costi la vittoria e sono contento per questo».

Quanto alle sue scelte, sia in termini di uomini che di modulo, così si è espresso il calabrese: «I cambi sono stati decisivi oggi perché, è vero che con l’uomo in più abbiamo avuto la possibilità di giocare e di cercare di concretizzare, però l’1-1 è arrivato quando si era in parità numerica. Il calcio di rigore? penso che fosse chiaro, e anche l’espulsione era giusta. Lo schema? Non potevamo che adottare il 4-3-3. Ci mancava Vicari, Pucino aveva fatto due partite consecutive in una settimana, e avevo bisogno anche di essere un po’ più offensivo per cercare di sfruttare tra le linee sia Pagano che Castrovilli. Un po’ ci ha sorpreso la formazione e soprattutto il sistema di gioco del Padova, perché in fase di possesso palla loro hanno sempre giocato col 4-4-2 e in fase difensiva col 3-5-1-1. Quando abbiamo visto che, soprattutto nel primo tempo si alzavano parecchio dalla parte di Dickmann e ci mettevano sempre in difficoltà, non avremmo dovuto farli giocare in modo semplice. Inevitabilmente poi ti abbassi e concedi la supremazia di campo e di gioco alla squadra avversaria. Nel secondo tempo paradossalmente siamo partiti subito forti, cercando di limitare le loro giocate, ma poi prendi il gol e siamo andati un po’ in confusione. Lo riconosco che in questo momento devo essere anche bravo io e cercare l’abito giusto a questa squadra. Siamo alla settima giornata e oggi della formazione titolare non c’era nessuno. Capisco che dall’esterno sembri tutto facile, però quando cambi tanto non è semplice capire il carattere e le caratteristiche di ogni singolo calciatore».

Ora ci saranno due settimane per prepararsi al prossimo match. «Bisogna sfruttare questo periodo di pausa – ha spiegato l’ex Catanzaro – per lavorare bene, soprattutto con chi ancora sta in condizione fisica e sta in ritardo, ma abbiamo le qualità e soprattutto i giocatori per poter fare questo e sta a me adesso cercare di far ritornare quell’entusiasmo e quella voglia che avevano soprattutto nelle prime due partite. Voglio una squadra che se la giochi a viso aperto con coraggio. Dobbiamo accettare l’uno contro uno perché abbiamo le qualità per poterlo fare. Bisogna ripartire da questa vittoria, con la consapevolezza che ci sono delle difficoltà e che non abbiamo risolto i nostri problemi. Nicolaou? Bisogna vedere come sta. Ha sentito un fastidio e, parlando anche con lo staff medico, abbiamo capito che non avremmo dovuto rischiare perché è un giocatore importante per noi. Anche il ragazzo ha sentito che continuando avrebbe potuto peggiorare la situazione e quindi l’abbiamo sostituito. Speriamo niente di grave».

A chi gli ha chiesto se si sia sentito abbandonato dalla società, il reggino ha seccamente smentito: «Non sono dell’avviso che la società mi abbia lasciato da solo. Capisco se ci sia fiducia da come si comportano con me il presidente e i direttori quando ci confrontiamo quotidianamente sulle difficoltà che stiamo attraversando. Sono consapevole di dove sia venuto ad allenare, so le difficoltà che ci sono, sono orgoglioso e felice di far l’allenatore in questa piazza, quindi accetto tutte le critiche, anzi mi aiutano anche a crescere».

Il tecnico dei galletti si è congedato con un’ultima riflessione sui suoi ragazzi: «La dimostrazione che mi hanno dato anche oggi conferma quello che già sapevo ed è quello che desideravo. Desideravo una vittoria soprattutto per loro perché ho sempre riconosciuto il fatto che lavorino sempre sodo. Quando li vedo in difficoltà, mi dispiace perché quando lavori tanto durante la settimana e non raccogli niente la domenica, i primi ad essere dispiaciuti sono sicuramente loro».

 






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E' il Direttore Responsabile della Testata. Giornalista Pubblicista dal 2002 e tifoso da sempre "unicamente" del Bari. Citazione preferita: "Chi non si aspetta l'inaspettato, non scoprirà la verità" [Eraclito].

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