
Il 19 giugno di 13 anni fa coincide con un ricordo non esaltante per i tifosi del Bari. Nel lontano 2004 – per effetto della sconfitta esterna contro il Venezia – i galletti retrocedevano sul campo in C1 dopo vent’anni. Fatali le reti di Biancolino e Brellier, a nulla valse l’1-0 dell’andata col gol di Bruno. E pensare che proprio al ‘Penzo’ 4 anni prima la formazione allora allenata da Fascetti centrò un’importante salvezza in A…
Quella stagione, comunque, fu una delle più tribolate della storia recente del Bari. Mai cosi male in B, per giunta in un torneo con 24 squadre: solo 50 i punti raccolti e frutto di 13 vittorie, 11 pareggi, 22 sconfitte, 50 gol fatti e 63 subiti. Il cannoniere, Gionatha Spinesi, nonostante le 12 reti messe a segno era finito fuori squadra e, quindi, risultava indisponibile. Nel mezzo anche un cambio d’allenatore: via Tardelli dopo 13 giornate, dentro Pillon. Ma la classifica piangeva costantemente. Fatale per la condanna ai playout col Venezia le sconfitte contro Catania e Palermo, vani i blitz contro Atalanta, Piacenza e Como.
Pugliesi e lagunari ai playout si presentavano con un solo punto di differenza: 50 quelli raccolti dai primi, 51 quelli dei secondi. Che a loro volta in stagione regolare avevano avuto la meglio sul Bari sia all’andata (3-2) che al ritorno (1-2). Anche per questo sorprese molto la vittoria al ‘San Nicola’ dei biancorossi. In terra lagunare giunsero diverse centinaia di tifosi per sostenere i galletti. Niente da fare, fu una serata di lacrime. La formazione allenata da Pillon chiuse il match con due espulsioni (Bruno, il match winner dell’andata, e Markic) ed un palo colpito. Il peggio fu evitato alcune settimane dopo grazie al ripescaggio: si verificò a causa dei contemporanei fallimenti di Napoli e Ancona, costrette rispettivamente a partire dalla C1 e dalla C2. Riammesso tra i cadetti anche il Pescara.
Lascia un commento