Carlo Regalia, storico allenatore e ds del Bari, nella sua analisi pubblicata sulla ‘Gazzetta dello Sport‘ odierna ha parlato del momento no dei biancorossi senza fare drammi: “Siamo ancora agli inizi, diamo tempo a Grosso di trasmettere il suo credo calcistico alla squadra, è ancora presto per farne drammi. Il gruppo è cambiato quasi completamente dallo scorso anno, due sconfitte ci possono stare, fanno parte del rischio dopo aver rivoluzionato l’intera rosa, i giocatori hanno bisogno di conoscersi. I malumori ci possono essere ma sono sterili, bisogna avere pazienza. Di solito per creare una squadra competitiva ci vogliono almeno 2-3 anni“.
Ma nonostante questa premessa, l’esperto Regalia non riesce a capacitarsi della prestazione dei terzini biancorossi contro il Venezia: “Il gioco propositivo del Bari protegge poco i difensori. Vanno trovati gli equilibri affinché la squadra corra pochi rischi. Contro il Venezia, però c’è qualcosa che non sono riuscito a spiegarmi. Come mai in una gara casalinga, da vincere, i terzini siano rimasti quasi sempre bloccati nella propria metà campo“.
Infine l’83enne lombardo si sofferma anche sui problemi relativi alla prima linea: “Nené ha bisogno di un punto di riferimento, va in difficoltà negli spazi stretti, spesso è stato costretto a giocare con le spalle alla porta. Ma le soluzioni e gli uomini non mancano per far quadrare il cerchio“.
D’accordo su tutto,ma provare un 4-2-4 con tutte le potenzialità che ci sono è un obbrobrio! Ragazzi come Cisse’, Floro Flores,Brienza in panchina non è una cosa bella!Intimoriamo gli avversari!