

Intervistato dall’autorevole giornalista Xavier Jacobelli del ‘Corriere dello Sport’, il presidente del Bari Cosmo Antonio Giancaspro fa un’analisi a 360 gradi sulla sua vita da presidente dei biancorossi. Un traguardo impensabile anche per il diretto interessato fino a poco tempo fa: “Se, nella primavera di un anno fa, qualcuno mi avesse detto che sarei diventato il presidente del Bari e oggi mi sarei ritrovato in zona playoff con tutto quello che abbiamo passato, non gli avrei mai creduto. Io sono un neofita del calcio – si legge – ma qui ho due punti di riferimento assoluti: Colantuono e Sogliano. E possiamo fare buone cose per tornare dove meritiamo”.
E ancora: “Per uno come me che possedeva il 5% delle azioni e mai e poi mai pensava di ritrovarsi socio totalitario, la responsabilità nei confronti dei tifosi biancorossi è enorme. Ed è la responsabilità più pesante che abbia avvertito in vita mia […] La pressione, le aspettative, sono direttamente proporzionali alla partecipazione alle vicende del club: siamo all’ottavo posto assoluto nella classifica degli abbonamenti, fra A e B. Ottavi su un lotto complessivo di 22 squadre. E, questo, nonostante tutto ciò che è successo dopo la fine dell’era Matarrese, un’era che appartiene alla nostra storia”.
Breve battuta sulla gara di oggi a Benevento. Anche stavolta saranno tanti (ma non tutti) i tifosi al seguito: “Al Vigorito ci seguiranno in mille, ma se i biglietti a disposizione fossero stati il triplo, sarebbero stati in tremila. La nostra gente è incredibile”.
Quali progetti, invece, per il ‘San Nicola’? “Il nostro stadio avrà trent’anni nel 2020. Soltanto un folle o un non imprenditore può far finta che non abbia bisogno di un intervento di totale ristrutturazione e riammodernamento. Abbiamo già contattato alcuni professionisti del team di Renzo Piano che collaborano alla realizzazione dell’opera”.
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