

BARI – Alla vigilia della prima di campionato contro la Virtus Francavilla, l’allenatore del Bari ha tenuto oggi la consueta conferenza stampa a distanza. «Non mi sento particolarmente emozionato – ha esordito Gaetano Auteri – sebbene le prime gare di campionato abbiano sempre un sapore un po’ particolare. Che Bari sarà? E’ molto difficile dirlo, aspettiamo il responso del campo. Mi baso su questo mese di lavoro, sebbene qualche giocatore sia arrivato dopo. E’ un Bari ottimo e nel lavoro quotidiano ho visto buone cose, qualità e buoni propositi che vanno poi inevitabilmente confermati in campo. Ci aspetteranno tutti al varco e di questo dobbiamo esserne consci. Mai dobbiamo pensare che si vinca per diritti acquisiti, ma a seguito del confronto sul terreno di gioco, domenica dopo domenica».
Circa le pressioni della piazza, il mister dei biancorossi appare abbastanza sicuro di sé: «Dall’interno sappiamo come gestirle. A Bari le pressioni ci sarebbero ovunque, anche se la squadra non militasse in serie C. E’ una piazza che nel panorama calcistico italiano si colloca tra le prime 5 per passione e partecipazione della tifoseria. Il campionato si gioca su 38 partite e nessuno lo vince dopo poche giornate o alla fine del girone d’andata. Questi campionati si decidono in primavera e in questa stagione credo a fine febbraio, metà marzo. Esternamente sarà fondamentale la calma. Noi dovremo riversare le pressioni in campo, attraverso l’impegno, l’attaccamento e gli obiettivi comuni di squadra che dovranno soddisfare i desideri di tutto l’ambiente».
Entrando più specificamente nel merito del prossimo avversario, il tecnico dei galletti ha così descritto l’imminente sfida: «Domani ci aspetta subito un test importante e probante, contro una squadra consolidata nella categoria e che gioca insieme da qualche anno. Loro hanno tanti calciatori di spessore e di valore e sanno farsi rispettare ovunque. Dovremo puntare sul nostro gioco ed esprimere toni agonistici importanti. Il campo sintetico? A calcio si può giocare, non è piccolissimo e rientra nella media. La Virtus Francavilla è in questa categoria con grande efficacia da qualche anno ed ha alle spalle una società solidissima e serissima. E’ guidata dallo stesso allenatore da un paio d’anni e le loro assenze credo siano davvero insignificanti avendo opportunità di scelta grazie al loro organico. Cercheremo il confronto sul campo e giocheremo a viso aperto, cercando di imporre il nostro gioco. Di certo ci faremo trovare pronti».
Sul modo di giocare del reparto arretrato: «Noi giochiamo con la difesa alta, ma Frattali dovrà uscire poco. Contro il Trastevere è accaduto in un solo episodio nel quale, su un rilancio improvviso di 50 metri, abbiamo commesso un errore di lettura che non va ripetuto. I ragazzi sanno cosa fare in queste situazioni. Il reparto difensivo inoltre è ben assortito anche in termini di centimetri, vista la presenza di gente come Sabbione, Di Cesare e Perrotta. Qualcosina però sicuramente la faremo sul mercato».
L’allenatore siciliano ha poi affrontato il discorso delle risposte che ha avuto dalla squadra in questo mese: «Sono state tutte estremamente positive. Questo è un gruppo di grandi professionisti e di calciatori forti. Sul mercato abbiamo dovuto fare delle scelte, cercando di fare di necessità virtù. Tanti giocatori nello stesso ruolo non erano accettabili per il budget societario. Ciofani? E’ un elemento molto duttile che potrebbe interpretare tanti ruoli e che difficilmente andrà via».
In chiusura, il 59enne siracusano ha spiegato le condizioni fisiche del gruppo: «Sono buone e non ci sono problematiche rilevanti. D’Orazio, Marras e Candellone sono un po’ indietro, ma sono anche atleti consolidati e, nonostante i pochi giorni di lavoro sulle gambe, hanno valori fisici e tecnici importanti. Di Cesare? Ha recuperato. Rientrerà anche De Risio che ha scontato la squalifica. Corsinelli? Non amo parlare tanto dei singoli. E’ un ragazzo giovane, ha qualità, può fare un percorso importante con noi. Se partirà titolare? Non posso rispondere perché sono abituato a ragionare e riflettere su tutto, anche in relazione al fatto che giocheremo praticamente ogni tre giorni. Chi giocherà? Non esiste per me il concetto di undici titolari. Con i cinque cambi ci saranno sempre cambiamenti».
Lascia un commento