

Nel post gara della partita vinta dal Bari a Mantova per 1-0, Moreno Longo ha tenuto la sua conferenza stampa per analizzare a caldo l’ottimo risultato finale.
«É stata una vittoria pesantissima! Sono orgoglioso della prova di questi ragazzi che hanno fatto una bella partita su un campo difficile come quello di Mantova, che sapevamo fosse pieno di insidie – ha esordito l’allenatore del Bari – questo successo alza il livello di autostima, ci dà morale, ci dà fiducia e ci permette di guardare avanti con positività».
Il mister dei biancorossi ha poi spiegato ancora più nel dettaglio il pomeriggio vissuto al “Martelli”: «Abbiamo organizzato una pressione offensiva e alla fine è stato premiato il coraggio di questa squadra che è venuta qui con l’unica volontà di vincere la partita. Abbiamo aggredito il Mantova per cercare di rubare palla alta e proprio da una situazione del genere è nato il gol vittoria. Dopo essere andati in vantaggio, abbiamo deciso di ricompattarci perché conosciamo la qualità di palleggio del Mantova e abbiamo dimostrato personalità e solidità».
Secondo il 49enne piemontese è stato proprio il pressing alto a fare la differenza: «Conoscendo le caratteristiche del Mantova, vedere il loro portiere mandare via tutti per calciare una palla lunga, credetemi, è una soddisfazione! Loro credono fortemente in un certo tipo di costruzione e le nostre pressioni erano fatte con i tempi corretti e con l’attenzione giusta. Anche nel secondo tempo abbiamo continuato ad avere quel tipo di atteggiamento e, con gli ingressi di Lasagna e Favilli, abbiamo dato ancora di più un segnale alla squadra di poter credere in questa vittoria. Sapevamo che sarebbe potuta arrivare perché percepivamo uno spirito dentro il campo molto positivo».
A chi gli ha chiesto della formazione schierata inizialmente, l’ex Como ha spiegato le sue scelte: «Le incognite in una partita di calcio sono davvero tante e di conseguenza a volte basta un episodio per cambiare qualsiasi tipo di scenario studiato prima. Sapevamo che non avremmo dovuto sbagliare le pressioni perché altrimenti sarebbero venuti fuori col palleggio e, se li avessimo lasciati giocare con i loro tempi, ci avrebbero fatto male. In funzione di questo, abbiamo scelto questa formazione iniziale. Oggi abbiamo scelto di partire con una punta, un trequartista e un giocatore come Maggiore, bravo ad inserirsi e a darci più equilibrio. Anche in fase difensiva tante volte associamo un difensore rispetto ad un altro. I giocatori devono pensare a lavorare bene per se stessi e a farsi trovar pronti perché si può essere importanti dal primo minuto, ma si può essere ancora più importanti a partita in corso. Oggi, ad esempio, secondo me è stato importante anche Saco perché i suoi minuti finali se li è giocati bene. Ci ha fatto salire, ha protetto tre-quattro palle e lui in questo ci dimostra molta affidabilità. Quella che io voglio…».
Quanto a chi invece al momento non sta giocando con continuità: «Dobbiamo tutti togliere il termine “io” e utilizzare il “noi”. Chi vuol giocare, me lo dimostri sul campo. Voglio gente affamata! Indipendentemente dal passaggio sbagliato o dal gol sbagliato, voglio vedere che si scenda in campo con il fuoco dentro. Tutto questo, solo per il bene del Bari. Con lo spirito visto oggi, possiamo toglierci delle soddisfazioni, a patto che questo venga fatto con grande continuità perché sappiamo che la B è tremenda!».
Il torinese ha ribadito di essere contento della campagna acquisti di gennaio, ma continua ad avere problemi legati ai tanti infortunati: «La rosa è migliorata, ma non dimentichiamo che oggi avevamo cinque calciatori fuori. Non dimentichiamoci che Vicari, Novakovich, Simic, Oliveri e Lella sono giocatori importanti per questa squadra. Giocatori che hanno spesso e volentieri giocato titolari. Dobbiamo stringere ancora i denti e avere tutti a disposizione nel minor tempo possibile».
Il tecnico dei galletti si è congedato con qualche considerazione su Giulio Maggiore, l’uomo che ha inciso sulla vittoria in lombardia: «Il gol lo aiuterà sicuramente, ma non deve pensare a quello. Non è ancora al top della condizione e infatti ha esordito contro la Juve Stabia dopo tante settimane che non giocava , ma nonostante questo, oggi ha fatto un’ottima partita. Sotto l’aspetto tecnico, sotto l’aspetto delle letture e dell’equilibrio. Ha capito quando doveva andare forte a pressare e quando doveva temporeggiare un attimo perché non eravamo a posto. In lui vedo un giocatore che ha esperienza e che ha la voglia giusta e il fuoco per tornare ad essere il Maggiore che tutti conosciamo».
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