Scalera e Castrovilli quasi come Bigica ed Amoruso 22 anni fa…e non solo. Le cessioni illustri dei prodotti del vivaio biancorosso


Tifo Bari
Tifo Bari

Esattamente come 22 anni fa. Certo, quello dell’epoca era un Bari da Serie A ed il mercato – non ancora influenzato dalla sentenza Bosman – viaggiava a cifre e palcoscenici più considerevoli. Ma oggi come allora l’asse Bari-Fiorentina si riscopre più solido che mai: se all’epoca il biglietto per la Toscana lo staccarono Lorenzo Amoruso ed Emiliano Bigica, oggi i loro successori si chiamano Giuseppe Scalera (prestito con diritto di riscatto) e Gaetano Castrovilli (prestito con obbligo di riscatto). Entrambi i casi sono caratterizzati da mugugni e polemiche da parte dei tifosi biancorossi. Poche le presenze in prima squadra per entrambi: 10 presenze per Castrovilli, addirittura 3 per Scalera. Tanto è bastato per l’approdo ai gigliati, senza tuttavia dimenticare gli ottimi trascorsi con le giovanili anche a livello di Nazionale.

PRIMI ESEMPI ILLUSTRI – Non mancano, tuttavia, diversi altri casi di prodotti del vivaio biancorosso cresciuti e poi ceduti: alcuni di loro hanno ottenuto fortune più o meno significative in carriera, altri si sono persi o comunque mai stabilizzatisi del tutto in massima serie. Tra i primi in assoluto della storia si potrebbero menzionare Raffaele Costantino e Biagio Catalano: entrambi, dopo aver vestito le maglie di Roma e Nazionale (il primo, negli anni ’30), Sampdoria e Mantova (il secondo, negli anni ’60, su di lui c’era anche la Juventus), rientrarono in biancorosso con successo ma in versioni diverse (il primo da calciatore, il secondo da allenatore in seconda). Situazione analoga anche per Antonio Lopez, tra gli eroi della famosa cavalcata nella Coppa Italia 1983/84: cresciuto nelle giovanili dei galletti, fu poi ceduto nel 1973 al Pescara. Seguirono le esperienze con Lazio (quindi in Serie A) e Palermo, per poi ritornare alla base e chiudere definitivamente la carriera col Taranto. Torna in mente persino Francesco Capocasale, che passò nel 1939 alla Juventus dopo tre anni coi galletti. Negli anni ’80 fu invece la volta di Nicola Caricola (poi finito alla Juventus, passando per il Genoa, vincendo non poco).

GLI ANNI ’90 – Dal punto di vista delle cessioni eccellenti questo decennio conserva un elenco lungo. Mettendo un attimo da parte l’addio di Giovanni Loseto (ormai una bandiera, venne ceduto al Pescara dopo 11 anni in prima squadra), fecero discutere – come già detto sopra – le cessioni di Bigica ed Amoruso alla Fiorentina (estate 1995). Venne poi il turno di Nicola Ventola, talentuoso attaccante nativo di Grumo Appula: fini all’Inter nell’estate del 1998 e dopo aver contribuito l’anno prima a riportare la squadra di Fascetti in A. Da non dimenticare neppure Nicola Legrottaglie: il difensore di Gioia del Colle vinse il Viareggio nel 1997 coi biancorossi ma non esordi mai coi grandi. Venne girato in prestito a Prato e Pistoiese, infine ceduto a titolo definitivo al Chievo nel 1998. L’ultima grande scoperta risale al dicembre 1999, con il debutto in prima squadra di Antonio Cassano, il suo gol all’Inter è ormai passato alla storia. Venne ceduto alla Roma al termine della stagione 2000/01 per 60 miliardi di lire (cifra record per il calcio biancorosso).

TEMPI RECENTI – La scoperta del talento di Bari Vecchia ancor oggi rappresenta una sorta di canto del cigno. Nessuno dopo di lui è riuscito ad emularne la carriera e le gesta tecniche, al netto delle ‘cassanate’. Sorprese tutti, nel 2007, Mirko Eramo ed il suo gran gol al Napoli: bastò per attirarsi le attenzioni della Sampdoria, ma in Serie A sin ora le presenze collezionate sono soltanto 2. Per il resto tanta B (ora al Benevento, prima con Piacenza, Crotone, Empoli, Ternana e Trapani) e soltanto un anno in Lega Pro (Monza). Illuse la tripletta in Serie A al Bologna di Grandolfo nel 2011 (ora al Bassano in Lega Pro), stabilmente in B ritroviamo Galano e Bellomo (entrambi al Vicenza, il secondo è ora di proprietà del Chievo Verona). Ultime in ordine cronologico le cessioni di Parodi e Vogliacco (il primo ora è al Pordenone, il secondo nella Primavera della Juventus).






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