Genoa (15 milioni), Bari e Brescia. Secondo quanto riportato da il ‘Secolo XIX’, B. (Infront) avrebbe finanziato queste tre squadre, secondo la Procura di Milano in modo “occulto”, con i proventi delle gare dell’assegnazione dei diritti tv in Italia del 2014, 2015 e 2016. La stessa Procura parla di “un’associazione a delinquere in grado di interporsi fin dal 2009 tra il mercato e le squadre di calcio, cui spettano” i profitti della «commercializzazione» dei diritti tv in Italia e all’estero, “per appropriarsi di una fetta consistente di questi” di cui farebbero parte l’ex AD del Milan A.G. e il presidente del Genoa E.P. oltre ad altre persone; i due comunque, non risultano indagati.
Il Genoa comunque si è difeso affermando che i 15 milioni incriminati sono stati legamente prestati e rimane abbastanza tranquillo per la sua correttezza. “Emerge in particolare – scrivono i pm – la condivisione di strategie comuni…che coinvolgono il mondo del calcio. Non risulterebbero derivare esclusivamente dalla rivalità sportiva, bensì dal perseguimento di interessi economici e dalla loro tutela“.
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