Giancaspro, conferenza fiume: “Andrò avanti, comunque vada. Tempi troppo ristretti. Sogliano e Grosso? Voglio riconfermarli.”


E’ stata una conferenza stampa fiume quella del presidente Cosmo Antonio Giancaspro. Futuro del club, playoff, ricorsi e solidità economica: tanti gli argomenti trattati. Ecco i passaggi più importanti.

TEMPESTE E COMPATTEZZA DI GRUPPO

“C’è stata una tempesta perfetta che, per varie circostanze, si è abbattuta sulla società. Gli strascichi si sono protratti sino a fine campionato. Ne ho parlato con la squadra. Bari è una piazza molto critica, è giusto che lo sia perché ha vissuto momenti molto drammatici nella storia calcistica. Dall’allenatore sino all’ultimo componente della rosa sanno che bisogna calarsi in questa realtà delicata e viverci al suo interno. Non bisogna farsi prendere facilmente dall’entusiasmo e nemmeno far scendere il morale sotto i tacchi davanti alle prime difficoltà. Con l’equilibrio, anche nei momenti più delicati, la squadra ha risposto presente ed è arrivata sesta centrando i playoff. Cosa che l’anno scorso non ci è riuscita. Premesse? Ho detto fin da subito che questo sarebbe stato l’anno zero. La rosa sarebbe stata ringiovanita rispetto allo scorso ed ho visto, poi, cosa il management avrebbe potuto fare a livello sportivo. Molti giocatori, 30, sono di proprietà e con profili di altissimo livello e che hanno irrobustito lo stato patrimoniale della società. Valgono qualcosa in più dei 5 milioni spesi dalla società. Sono stati fatti investimenti importanti e facendo allo stesso tempo importanti lavori di pulizia”.

LA SQUADRA E GLI ALTRI PRESIDENTI

“Ieri avremo dovuto giocare, l’avremmo fatto senza Andrada e Cissé. Poi tutti sapete come è andata. Il sesto posto è soddisfacente, la squadra in forma. Preferisco glissare sul come è maturata la sconfitta contro il Parma. Tuttavia, Zamparini il giorno dopo mi aveva contattato per fare un comunicato congiunto sugli aspetti arbitrali. Ma non è nel mio stile fare certe cose. Lugaresi? L’ho abbracciato, dietro il raggiungimento di un risultato sportivo c’è sempre un grande lavoro. Si può risorgere, vivere o andare all’inferno. Sono molto dispiaciuto anche per il presidente del Novara, non meritava la C. Ho abbracciato anche lui. In B, comunque, ci sono tante insidie ed è un campionato lunghissimo. Abbiamo fatto il nostro dovere, dobbiamo essere fieri ed orgogliosi del lavoro svolto dalla squadra. Nessuno ha una rosa così corposa come la nostra. La squadra è anche mentalmente forte e sono sereno. La classifica del 22 maggio per noi non si discute. E’ scevra da condizionamenti. Qualche punto in più, forse, ci manca”.

PLAYOFF

“Come finirà? Lo vedremo. Disputeremo sicuramente i playoff, ma per uno strano caso siamo in una coda che nessuno poteva aspettarsi. I calendari erano stati varati a marzo scorso, nessuno si aspettava una forzatura last minute e mai vista. Non parlo, oggi, di vicende giudiziarie perché non sono la persona adatta. Rimarco solo l’incredulità da parte mia e di altri presidenti di B sulla decisione di spostare i playoff. Bisogna tenere conto delle esigenze sportive e, soprattutto, della presenza di tre gradi di giudizio che non possono essere rivisti in una sola settimana. Ma capisco che ci sono giustizialisti pronti ad additare qualcuno come colpevole alla prima occasione. Siamo in democrazia, nulla da dire. Ma quando si parla di regole e giustizia ritengo sia folle ipotizzare lo spostamento dell’inizio dei playoff. E’ una cosa mai vista. Non si può aspettare il venerdì sera per capire se si giocherà a Bari oppure a Cittadella. Questa sarà più o meno la data dell’esisto dell’ultimo ricorso”.

CITTADELLA E BILANCI

“Si sono verificate delle cose strane, che io ho già esposto nelle sedi competenti. Qualcuno ha già chiesto rispetto. E’ giusto così. L’ho messa anche sul piano del rispetto di una regione, perché noi siamo il capoluogo. In assemblea si né parlato di tutto tranne che degli argomenti inizialmente previsto all’ordine del giorno. In consiglio direttivo si è invitato il Cittadella, il Bari invece no. Nessuno mi ha neppure avvisato di istanze immediate per questi giudizi. Noi avevamo premuto per un giudizio entro il 15 maggio scorso. Questa società ha sempre pagato tutte le tasse, nessuno si può permettere di dire e scrivere che non sino state pagate. Potete trovarle nei nostri bilanci. Sono stati pagati 2 milioni di iva, 1 milione di IRAP, imposte dirette ed indirette, tutti i fornitori ed anche una rata del 2014 dovuta ad una sponsorizzazione passata. A volte quando si subentra capita anche di trovare queste cose. I conti, dopo gli ultimi due anni e mezzo, sono chiari e sotto controllo. Qualche tensione finanziaria, sicuramente, c’è stata. Abbiamo perso 5 milioni al terzo anno dal 2014, nel secondo 8 e nel primo 2. Il 22 giugno 2016 la società è stata salvata dal socio di maggioranza. Il mio piano di risanamento continua, ho impostato attività strategiche di grande levatura per quanto riguarda le attività commerciali con partner nazionali ed esteri. Grazie al Bari ed ai suoi tanti tifosi questo è possibile. Nonostante tutto il fango gettato, io vado avanti. Soprattutto per chi ha a cuore la nostra squadra. I soldi? Li ha sempre messi il mio gruppo”.

PIANO A E PIANO B

“Io non ho mai avuto problemi di gestione di rapporti, sino a quando non si sono tirate fuori notizie particolari ed infondate, ma non posso essere l’avvocato di me stesso. Il segreto istruttorio nel corso di questi ultimi sei mesi è stato violato più volte. Ho solo preferito soffrire in silenzio e non apparire in un contesto molto delicato. Credo nella giustizia e nella collaborazione tra inquirenti e giudicanti. Ne usciremo tutti a testa alta da queste situazioni, ne sono convinto. Cosi però si sono formate tensioni finanziarie all’interno del gruppo societario. E’ innegabile, ma parlare di crisi che portano al fallimento è ben altra cosa. Passano oceani. Da quando il Bari è risorto ha perso 15 milioni di euro. In media, ogni anno, un club di B non può perdere più di due milioni. Quest’anno non credo saremo distanti da questa media e ci potranno essere anche opportunità di plusvalenze. Ho sia il piano A che il piano B, dopo questi playoff. Del primo non parlo e non ne voglio continuare a parlare. Di certo è l’obiettivo di Giancaspro, Sogliano e Grosso. Ma non è imprescindibile. Ripeto, si andrà avanti con questa squadra comunque vada. E non ci priveremo dei nostri giocatori per quattro soldi, a prescindere dalla categoria. Da essa ovviamente dipenderanno anche i rinforzi. Il tempo che ci siamo dati è sempre tra i 3 ed i 5 anni. Forse diamo fastidio perché vogliamo fare i fatti. Ma non vendiamo promesse”.

FAKE NEWS E PAPARESTA

“Fake news? Mi riferivo al pagamento degli stipendi o meno. Quelli sono stati pagati ed il dato è incontrovertibile. Gli striscioni? Onestamente li ho visti solo in tv e non personalmente. Se non mi sentissi a capo di un’armata biancorossa probabilmente avrei mollato. Non ho chiesto a nessuno di accettarmi per forza. Se un domani la maggioranza volesse una mia fuoriuscita per me non ci saranno problemi a farmi da parte. Posso capire gli ultras della nord, perché a volte le notizie vengono distorte ed ogni cosa può essere accecata dalla rabbia. A loro voglio comunque bene, pur non conoscendoli. Morto di fame invece lo diventerò se continuerò a mettere cosi tanti soldi in questo club (ride, ndr). L’udienza di domani riguardo Paparesta? Dico solo che c’è uno 0,63% che è in pegno”.
“Vedo un gruppo di potere che si è arroccato e che in maniera random non fa gli interessi di tutta la Lega. Abbiamo un grandissimo handicap, la B è un inferno. Mantenere una squadra ed uno stadio cosi in questa categoria arrivare a perdere 2 milioni equivale ad un miracolo. Delle squadre di questa B solo il Palermo può avvicinarsi alle nostre esigenze. Che accade nel caso giocassimo fuori? Coi legali valuterò la possibilità di poter giocare in uno stadio più grande come quello di Padova o Vicenza. Peraltro spetta il 30% dell’incasso alla società che gioca in trasferta nei playoff”.

ESITO RICORSO

“Non posso fare previsioni, dipende dalla serenità con la quale il giudicante guarderà le carte. Questa è stata tolta a mio avviso al Tribunale Federale Nazionale. E’ impensabile ipotizzare una penalizzazione nel campionato in corso, non è scritto da nessuna parte. Qualcuno non ha voluto giocare ad armi pari. I danni avuti restano assolutamente incalcolabili, anche per le tv. Abodi? Se ci fosse stato lui, che comunque mi ha accolto in maniera educata e professionale, non sarebbe sicuramente successo tutto quello che si è invece visto. Ha una grande esperienza sportiva e c’è una buona relazione. Crede nel progetto Bari. Per lo stadio lo snodo cruciale è il vincolo di Renzo Piano. Ma non voglio, allo stesso tempo, attaccare nessuno. Ribaltamento sentenza? Lo vedremo alla fine, ma non necessariamente è da spendersi a campionato in corso. Non viene assolutamente falsato nulla in caso contrario. Errori? Il Bari non ne ha commesso alcuno. Forse l’unico è quello legato al fatto di aver preso 31 calciatori (ride, ndr). Non so ad altri quanto pesino gli F24. Sul ricorso ci sto lavorando da ieri. Ulteriori slittamenti di gare? Non so”.

SOGLIANO E GROSSO

“Ho legato Sogliano e Grosso per altri due anni. Mi trovo bene con loro, sono persone serie e non hanno riserve mentali nei miei confronti. Se avessero ipotizzato un cambio di aria penso me l’avrebbero detto. Non ho percepito nulla di tutto ciò. Penso che comunque vada la stagione possano restare. Preferisco persone poco loquaci e poco simpatiche, ma con attributi. Fino all’abbandono della nave, il comandante ritiene che i due ufficiali non facciano un passo indietro. Grosso e la stampa? Confida in un chiarimento”.






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