Bari, la rivoluzione non necessaria. Da Auteri a Romairone, tutti sulla graticola…


Una rivoluzione non necessaria. Il Bari di Vincenzo Vivarini – maestro di calcio – giunto ad un soffio dal conquistare la serie cadetta, avrebbe avuto bisogno di piccoli ritocchi. Tre pedine – una per reparto – per rinforzare una rosa ottima e abbondante. Piuttosto che ritoccare si è preferito stravolgere e i risultati – estremamente deludenti – sono sotto gli occhi di tutti.

Ma se al peggio non c’è mai fine, il pessimo mercato di riparazione ha rappresentato la goccia pronta a far traboccare il vaso. Via calciatori attaccati alla maglia – Hamlili e Simeri, due colonne – via calciatori che avrebbero meritato più spazio – Montalto e D’Orazio – sono giunti a Bari calciatori dal palmares non esaltante. Auteri probabilmente pagherà con l’esonero ma le responsabilità non sono solo del tecnico che mai è riuscito a conferire una precisa identità alla squadra.

La società reciti un doveroso mea culpa perché sarebbe bene rammentare le celebri parole di Ernesto Guevara. La rivoluzione è bene cominciare a farla dentro di noi.






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Medico, specialista in psichiatria, e giornalista pubblicista. Da sempre appassionato di calcio, collabora con diversi giornali, Tv e agenzie stampa.

1 Comment

  1. Non va bene, queste più che sconfitte sono mazzate che fanno male al morale della società, dei calciatori, dei tifosi e di tutta la città, la rincorsa spasmodica alla Ternana, unica squadra imbattuta in tutta la lega pro ha sancito la folle corsa a tutti i costi alla promozione diretta, non tutto è perduto però ci sono ancora i playoff da giocare per raggiungere questa serie B che tutti vogliono a tutti i costi, ora deve intervenire la società per raddrizzare una situazione che si sta facendo pericolosa, ci ci vogliono scelte lucide e decise dopo tutto bisogna mantenere almeno la seconda posizione per disputare i playoff con il relativo vantaggio di disputati tra le mura amiche sperando che nel frattempo società squadra, allenatore e tifosi si stringono insieme alla squadra per fare un blocco unico sperando che lo stadio possa aprire ai tifosi per dare quella carica che solo la tifoseria può dare alla squadra, poi i processi rimandiamoli a fine anno ora come non mai bisogna trovare l’unità di intenti, bisogna lottare per la maglia per raggiungere questa serie B e lasciare l’inferno della lega pro. Un unico grido:Forza Bari… Tutto il resto è noia!

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