Auteri: «Avremmo meritato di vincere! Non abbiamo finalizzato anche per sfortuna. L’arbitro? Non era in giornata…»

Le dichiarazioni dell'allenatore biancorosso al termine della gara pareggiata contro la Vibonese


BARI – Al termine della partita pareggiata a reti bianche dal Bari in casa contro la Vibonese, valevole per la quindicesima giornata del girone C del campionato di serie C, Gaetano Auteri ha tenuto la consueta conferenza stampa post gara per analizzare a caldo il match.

 «E’ stata una partita disgraziata – ha esordito l’allenatore del Bari – perché abbiamo creato tantissimo e concesso praticamente nulla. Alla squadra rimprovero solo una cosa e cioè i primi 20-25 minuti di gara nei quali non abbiamo avuto un buon approccio e abbiamo fatto fatica ad avanzare. Loro non è che avessero chissà quale atteggiamento aggressivo e facevano densità, mentre noi siamo stati un po’ timidi nell’alzare il baricentro del gioco. Poco alla volta siamo però cresciuti e negli ultimi 20 minuti del primo tempo ci siamo alzati e abbiamo costruito, ma non siamo riusciti a finalizzare anche per poca fortuna. Nel secondo tempo abbiamo moltiplicato per dieci gli sforzi e purtroppo non è andata bene. Nessuno sbaglia apposta e quindi non c’è nulla da rimproverare. Andiamo avanti sapendo che, alla luce quello che le due squadre hanno mostrato in campo, abbiamo perso due punti e avremmo strameritato di vincere. Amen!».

Il mister dei biancorossi ha poi avuto un po’ da ridire sulla direzione di gara del signor Saia: «Parliamoci chiaro, non posso parlare bene della prova dell’arbitro. Ne parlo col massimo rispetto, ma non era in una buona giornata. Penso ad esempio alla gestione dei cartellini. De Risio è stato ammonito dopo 8 minuti, per una serie di falli che poi non sono stati valutati nello stesso modo. E questo l’ha condizionato. Anche Redolfi andava espulso per fallo su Montalto all’inizio del secondo tempo. Poi non ha usato lo stesso metro di giudizio nei confronti di Sabbione. L’espulsione di Montalto? Ero in piedi in panchina e lui non ha fatto niente di che. Dopo la sua sostituzione ha detto qualcosa, ma non ha offeso nessuno sebbene certe cose vadano evitate. Anche il Quarto Uomo era evidentemente in una giornata particolare ed ha segnalato l’episodio. Probabilmente eravamo nel mirino, anche perché le stesse cose sono accadute sull’altra panchina. Le regole a volte non vengono fatte rispettare in modo equilibrato. Certamente non è però questo il motivo per cui non abbiamo vinto. Al di là del pomeriggio infausto, che può capitare, non siamo stati bravi a concretizzare. Non voglio rimproverare però nulla ai ragazzi».

Il 59enne siracusano ha spiegato quindi le mosse che ha fatto durante la sfida, per quanto concerne sia la scelta dell’undici iniziale, che le sostituzioni operate in corso: «Speravo nel guizzo di Candellone, Simeri o D’Ursi e di situazioni ne abbiamo avute. Due tre parate importanti le ha fatte Marson, mentre altre volte siamo stati sfortunati. Celiento? In settimana non era stato benissimo, lui aveva un piccolo risentimento e, poiché il campo era inzuppato, ho preferito non rischiarlo e schierare Ciofani che quel ruolo può interpretarlo benissimo, e infatti così è stato. Se le mie scelte sono state giuste? Il problema è che bisogna farle  prima e non dopo la partita. Per come eravamo quella scesa in campo era secondo me la squadra da schierare».

L’ex Catanzaro ha concluso con una lucida osservazione valida come utile guida per il futuro: «Ora si riparte a testa bassa, pensando a pedalare, senza fare alcun vittimismo. Stiamo parlando principalmente perché dobbiamo rispondere a qualche domanda e perché qualche disamina la possiamo anche fare. Dobbiamo ripartire dalle cose buone che abbiamo fatto e concentrarci su quei 20 minuti iniziali in cui l’approccio è stato timido».






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